RICHARD O’RAWE: L’ARMY COUNCIL DELLA PIRA LASCIÒ MORIRE GLI HUNGER STRIKERS

È una pagina di storia cupa e dolorosa quella che scrive Richard O’Rawe, ex prigioniero della PIRA e autore del best-seller Blanketmen: la sua verità sulle pagine del numero odierno del Sunday World. “Gli Hunger Strikers avevano vinto contro la Thatcher. Si arrese per prima, capitolò alle loro richieste, ma nessuno lo disse ai ragazzi.”
di Suzanne Breen
Traduzione di Elena Chiorino
“I leader dell’IRA dell’epoca dovrebbero impiccarsi per la vergogna. Se non avessero rifiutato quell’offerta segreta, sei degli hunger strikers sarebbero ancora vivi”.
Pesano come macigni le parole di Richard O’Rawe, Repubblicano di West Belfast che è stato il responsabile delle relazioni pubbliche dei prigionieri: “Sei uomini con il cuore di leoni furono lasciati morire di una morte orrenda solo perché lo Sinn Féin potesse ottenere voti”.
Nel luglio 1981, quattro hunger strikers erano già morti quando l’allora Primo Ministro britannico, Margaret Thatcher, capitolò e presentò un’offerta che soddisfava a tutti gli effetti quattro delle cinque Five Demands dei prigionieri, ma che l’Army Council della Provisional IRA rifiutò. È la torbida storia segreta che già nel 2001 O’Rawe aveva coraggiosamente portato alla luce con il suo libro, ma documenti donati da Brendan Duddy, uomo d’affari di Derry, alla National University of Ireland (NUI) di Galway hanno fornito le prove: non è solo una teoria, ma la tragica verità.
Adesso, l’appello di O’Rawe è uno solo: che tutti i Repubblicani d’Irlanda riconsiderino la loro conoscenza di ciò che davvero accadde negli H-Blocks in quella drammatica estate che finì sui giornali di tutto il mondo.
“Le prove sono lì, tutti le possono controllare. È il più grande tentativo d’insabbiamento nella storia del Repubblicanesimo irlandese”, ha dichiarato O’Rawe.
Lo sciopero della fame era comandato dall’esterno da un comitato clandestino istituito dall’Army Council, i cui membri comprendevano alcuni dei Provos più noti del Nord, che appartenevano anche allo Sinn Féin.
“Costoro dovrebbero avere il coraggio di ripulirsi la coscienza e raccontare come sei Repubblicani, ai quali loro non sono degni nemmeno di leccare i piedi, morirono senza una ragione di una morte terribile nell’inferno degli H-Blocks. Lasciamo che siano loro a spiegare che rifiutarono un’offerta che avrebbe salvato la vita a Joe McDonnell, Martin Hurson, Kevin Lynch, Tom McElwee, Kieran Doherty e Mickey Devine”.
O’Rawe ha poi rivelato di essere stato vittima di minacce ed intimidazioni da quando ha rotto il silenzio sulle bugie della leadership: “Sul muro di fronte a casa mia qualcuno scrisse ‘Richard O’Rawe H-Block traitor’. Be’, ora è chiaro come il sole chi fu il vero traditore degli hunger strikers”.
Conosciuto come lo ‘Scalatore di Montagne’ (Mountain Climber), Brendan Duddy era il contatto fra il governo britannico e l’IRA. Come scrive O’Rawe nel suo libro, i suoi documenti mostrano che l’offerta che gli inglesi avanzarono il 5 luglio 1981 garantiva tutte le richieste dei prigionieri escluso il diritto alla libera associazione. Joe McDonnell, il quinto hunger striker, era in fin di vita, e una decisione andava presa urgentemente. Duddy riferì l’offerta a Martin McGuinness, che a sua volta informò Gerry Adams. Danny Morrison fu allora inviato negli H-Blocks per mettere al corrente Bik McFarlane, l’allora Official Commander (OC) dell’IRA in carcere.
Tornato in cella, fu McFarlane a riferire ad O’Rawe le buone notizie. Quest’ultimo racconta: “Eravamo entrambi estasiati. Qualche ora di movimento non controllato al giorno non valeva un’altra vita. Gli inglesi stavano scendendo ad un compromesso sulle uniformi carcerarie, sul lavoro, le visite, le lettere e la segregazione. Bik scrisse a Gerry Adams, accettando l’offerta”.
Ma il messaggio successivo che giunse negli H-Blocks dall’Army Council comunicava che l’offerta non era ritenuta sufficiente. Il 7 luglio, l’IRA rispondeva agli inglesi che la sostanza della proposta era accettabile, ma il ‘tono’ doveva essere modificato. Joe McDonnell morì il giorno seguente. “Questo coraggioso Repubblicano morì perché la cricca Army Council non apprezzava il ‘tono’ di un documento” accusa O’Rawe. “Altri cinque grandi uomini, i più coraggiosi fra i coraggiosi, lo seguirono. Gli hunger strikers sono stati i nostri Spartaco. Hanno dato tutto al Movimento Repubblicano. Hanno creduto fino alla morte in una repubblica socialista di trentadue contee. Quel comitato dell’Army Council non aveva nemmeno un grammo del coraggio di uno di loro. Sono stati un branco di bas****i senza scrupoli e senza morale”.
In seguito, è stato addirittura rivelato che il comitato istituito dall’Army Council non interpellò mai l’Army Council stesso sui dettagli dell’offerta. Secondo O’Rawe, “gli hunger strikers non divennero altro che un cinico banco di prova dei politici per raccogliere voti”, e lo rimase finché Owen Carron, in agosto, subentrò a Bobby Sands alla carica di membro del parlamento di Westminister per Fermanagh e South Tyrone.
Secondo la linea ufficiale adottata dai Provisionals, un insensibile, irremovibile governo inglese lasciò morire dieci uomini. “Quelle bugie ora sono venute alla luce”, dichiara O’Rawe. “Gli hunger strikers avevano vinto contro la Thatcher. Si arrese per prima, capitolò alle loro richieste, ma nessuno lo disse ai ragazzi.”
“Mi hanno minacciato di spararmi”, continua O’Rawe, “e hanno molestato i miei figli urlando loro contro che il loro padre era un bugiardo. Sono stato ostracizzato, e ragazzi con cui avevo agito nell’IRA, alcuni tra i miei migliori amici, mi voltarono le spalle mentre la leadership diffondeva quelle menzogne”.
Appena al di là di casa sua c’è il Milltown Cemetry di Falls, dove tre hunger strikers – Bobby Sands, Joe McDonnell e Kieran Doherty – sono sepolti, e Richard O’Rawe racconta di andare spesso a visitare le loro tombe. “Mi spezza il cuore, ma non ho bisogno di andare lì per ricordarli, perché non lasciano mai la mia mente.” E oggi, a trent’anni dalla loro morte, ancora scoppia in lacrime.