BLOODY SUNDAY 2012….IN MARCIA PER LA GIUSTIZIA

“We intend to continue with this very iconic march until justice is achieved for all and that will take a long long time. I think we will probably be marching into history. To all people in the world we send a message of peace and always be determined to change at least one bad thing in your lifetime”. (Linda Nash)

Credo non ci siano parole migliori per descrivere lo spirito, la forza e l’orgoglio di quella parte dei familiari che hanno voluto gridare la loro voglia di giustizia a fronte della “mezza vittoria” sancita dal Rapporto Saville, sulla base del quale lo scorso anno lo Sinn Fein (e non i familiari delle vittime come si è tentato di insinuare) aveva deciso di mettere la parola fine sulla Bloody Sunday.
Una March for Justice che, a suon di “sgomitate”, sfidando lo Sinn Fein, la censura mediatica, è riuscita a riunire – sotto una pioggia insistente già dalle prime ore del mattino – circa 7000 persone che hanno sfilato lungo il percorso originale della Civil Rights Marche del 30 gennaio 1972.

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Un’unica voce a sostegno delle vittime del British Army, delle vittime di tutti i Troubles. Una cassa di risonanza, quella della Bloody Sunday, che si vuole mettere al servizio di chi non ha la forza di attirare su di sè i riflettori dell’opinione pubblica o di poter competere per la richiesta di inchieste pubbliche.
Una voce che dallo spartano pulpito al Free Derry Corner, ha chiesto la liberazione immediata di Marian Price e di Martin Corey vittime del governo britannico che li ha privati arbitrariamente della loro libertà.

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“Marceremo nella storia”, mi ha scritto Linda Nash. E ne sono convinta, così come sono convinta che questi familiari delle vittime della Bloody Sunday riusciranno ad accendere la scintilla della giustizia negli animi di quelli che sono caduti in un poco giustificabile letargo, 12 mesi or sono. Non voglio pensare che tante… troppe persone negli anni abbiano marciato per il semplice gusto di esserci, o abbiano approfittato dei week ends di commemorazione per “sballarsi” nei pubs, tra fiumi di Guinness.
A costoro vorrei dire di fare tesoro di queste parole: “A tutte le persone nel mondo, vogliamo inviare un messaggio di pace e dire loro di essere sempre determinati a cambiare almeno una cosa negativa nella propria vita”.

RASSEGNA STAMPA


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BLOODY SUNDAY MEMORIAL, LUKE COYLE GALLERY


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MARCH FOR JUSTICE, LUKE COYLE GALLERY


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MARCH FOR JUSTICE GALLERY, THE FIVE DEMANDS GALLERY


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MARCHE FOR JUSTICE, MEDIA GALLERY


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