DERRY, A 43 ANNI DALLA BLOODY SUNDAY

Migliaia di persone hanno sfidato le avverse condizioni meteorologiche, per celebrare il 43° anniversario della Bloody Sunday

La marcia di ieri 1 Febbraio è partita dall’area di Creggan, partenza originaria della manifestazione per i diritti civili del 3 gennaio 1972, per concludersi in Guildhall Square, dove ha avuto luogo un breve comizio. Gli organizzatori della marcia hanno proiettato su di un grande schermo, la versione rivista del messaggio di ‘scuse’ pronunciato da Primo Ministro britannico David Cameron, nel giugno 2010 in concomitanza con la pubblicazione del Rapporto Saville. Ancora risuonano nelle mente dei familiari e di noi tutti, le parole secondo cui gli eventi della Bloody Sunday sono ‘ingiustificati ed ingiustificabili”.

Il rapporto del Committee on the Administration of Justice, ha rivelato che è ‘obiettivo comune’ dello Stato britannico e delle agenzie di sicurezza, fare in modo che la verità non venga a galla. Tra le presenze di rilievo alla manifestazione, si ricordano: la statunitense Patrisse Cullors, co-fondatrice del Black Lives Matter e uno degli organizzatori delle proteste contro le recenti uccisioni di polizia di giovani neri in America, e Clare Daly, Dublin North Independent TD.

Al culmine della manifestazione in Guildhall Square, Damien Donaghy – colpito dai proiettili sparati dal Reggimento Paracadutisti del British Army il 30 gennaio 1972 – ha letto i nomi delle vittime e dei feriti.

Liam Wray, il cui fratello Jim fu una delle 13 vittime, ha invitato il PSNI a procedere con le indagini.
“Quattro anni dopo la pubblicazione del Rapporto Saville la PSNI ha iniziato quello che chiamano un’indagine penale, non un’indagine per omicidio. Due anni più tardi, a causa della mancanza di fondi, l’inchiesta è stata sospesa, ma ora la PSNI afferma che è destinata a continuare”, ha dichiarato. “Dobbiamo mantenere la pressione sulla polizia perché noi, le famiglie, non crediamo che stanno facendo il loro lavoro come dovrebbero”.


Thanks to Derry Sceal, Paula Dillon, Neil Thornton and Bloody Sunday March for the pictures

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