MASSACRO DI KINGSMILL: GLI ASSASSINI DEVONO AFFRONTARE LE CONSEGUENZE DELLE PROPRIE AZIONI

43° anniversario del massacro di Kingsmill, avvenuto il 5 gennaio 1976
In occasione del 43° anniversario della strage, i familiari delle vittime hanno chiesto agli autori dell’atrocità, di affrontare le ripercussioni delle proprie azioni, pretendendo che ne vengano rese note le identità.
Il massacro avvenne il 5 gennaio del 1976, in una strada rurale nel sud della Contea di Armagh.
Dieci operai protestanti di una fabbrica tessile vennero fatti scendere dal bus sul quale viaggiavano e uccisi a colpi di arma da fuoco, da una banda dell’IRA.
Si presume che l’attentato sia stato una ritorsione per l’omicidio, solo pochi giorni prima, di 6 cattolici da parte dell’UVF (Ulster Volunteer Force), in 2 attentati differenti.
I familiari delle vittime, ora chiedono giustizia.
“Quando iniziò l’inchiesta, ero stata un’ingenua a pensare … Pensavamo che sarebbe stata questione di mesi o settimane”, ha dichiarato Racquel Brush, il cui padre, Kenneth Worton, fu tra le vittime.
“Ora siamo vicini ai tre anni”.
“Non ci fu chiesto se i nomi di nostri familiari potevano essere resi noti a causa di quanto accaduto, perché non fu lo stesso per i responsabili? Perché non dovrebbero ricevere lo stesso trattamento?”, accusa Racquel.
“Erano abbastanza grandi, abbastanza virili da compiere quell’azione, quella notte. Perché ora non si fanno avanti e affrontano le conseguenze delle loro azioni?”
“Non riesco a capire come possano convivere con se stessi”.
I familiari delle vittime si sono riuniti nelle vicinanze di Newry, dove avvenne l’attentato, per deporre delle ghirlande al memoriale e ricordare i propri cari.
“Siamo qui per ricordare, come facciamo ogni anno”, ha continuato Racquel Brush. “Non lo ricordi solo in questa data, è solo un anniversario, succede sempre. Ma soprattutto alla vigilia di Natale: i tuoi pensieri vanno lui, a chi cosa avrebbe potuto essere e chi avrebbe dovuto essere, e non è stato”.
Fonte Belfast Telegraph