BLOODY SUNDAY. I MILITARI PRESENTANO RICORSO CONTRO LA PSNI

Il consulente legale in rappresentanza disette ex membri del Reggimento Paracadutisti,ha chiesto una revisione giudiziaria del modo in cui la PSNI sta conducendo un’indagine sulle uccisioni della Bloody Sunday
L’ex Paracadutista, 66enne, arrestato 3 giorni fa dopo 43 anni dalla Bloody Sunday, è stato rilasciato su cauzione la notte scorsa. Identificato come ‘il caporale J’ l’uomo viene indagato per l’uccisione di William Nash, John Young, Michael McDaid nonché il ferimento di Alexander Nash. L’ex militare è tornato in libertà dopo ventiquattro ore di custodia, in attesa di ulteriori indagini.
Gli avvocati che agiscono per conto di 7 ex Paracadutisti, in servizio il 31 gennaio 1972 a Derry, sostengono che l’inchiesta sulla Bloody Sunday venga condotta dalla PSNI sulla base di “ragioni politiche” e hanno anche messo in dubbio la legittimità del processo. I soldati idenfiticati nel Rapporto Saville come B, N, O, Q, R, U e V rischiano di perdere il loro status di anonimato nel caso vengano accusati di omicidio o altri reati.
Inoltre, sembra che i legali sostengano l’illegalità dell’arresto di uno qualsiasi dei soldati presso la propria abitazione senza preavviso e del trasferimento in Irlanda del Nord per un interrogatorio. Pertanto, chiedono che vengano garantite 24 ore di preavviso ai militari, per dar loro modo di potersi organizzare e presentarsi ad una stazione di polizia locale su appuntamento. Gli avvocati sostengono inoltre che l’indagine per omicidio sia politicamente motivata.