TROUBLES, STOP ALLE INCHIESTE SU 14 OMICIDI: “MINACCIA ALLA SICUREZZA NAZIONALE”

Il massacro di Ballymurphy e l’omicidio di Manus Deery (15 anni) tra i casi aggiornati da John Leckey (senior coroner), dopo che l’Attorney General John Larkin ne aveva invece ordinato la riapertura. “Si metterebbe a rischio la sicurezza nazionale”,  è la giustificazione di Leckey

Rabbia, delusione, incredulità: le famiglie delle vittime dei quattordici casi appena archiviati minacciano una risposta legale, in testa i familiari della strage di Ballymurphy, nella quale per mano dei Paracadutisti dell’Esercito britannico persero la vita dieci persone.

Al loro fianco, la famiglia dell’undicenne Francis Rowntree, ucciso nell’aprile 1972 da un proiettile di gomma sparato da un soldato: i suoi familiari, ora ‘sconvolti’, dopo 40 anni dalla tragedia erano in tribunale per la prima udienza quando, invece di iniziarla, John Leckey ha annunciato che non ci sarebbe stata alcuna inchiesta. Con loro, anche i familiari di Gerard Slane, 24enne ucciso dall’UDA in collusione con le forze di sicurezza nel settembre 1988.

“[John Larkin] Aveva abusato dei suoi poteri”: così Leckey ha giustificato la sua scelta, sollevando un polverone di critiche anche da parte del mondo politico. “Ha mostrato una grave mancanza di rispetto e sensibilità verso le famiglie coinvolte”, lo ha accusato Raymond McCartney (Sinn Féin). “Queste inchieste erano l’unica strada che le famiglie avevano per giungere alla verità sulla morte dei loro cari”.

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