‘BOBBY SANDS’, LETTERA AL DIRETTORE DEL ‘NEWRY TIMES’

Sulle orme degli ‘insegnamenti’ di Bobby Sands, una lettera indirizzata a Paul Malone (Direttore del Newry Times) firmata dagli ex Blanket Men Dixie Elliott e Hugh Brady, in cui esprimono e chiedono sostegno per i Pows detenuti nella carceri irlandesi e britanniche, ma soprattutto per i repubblicani ingiustamente internati dal governo britannico

Caro direttore, ‘Sono in piedi sulla soglia di un altro mondo tremante. Che Dio abbia pietà della mia anima’. (Bobby Sands, 1 marzo 1981)

Il 5 maggio di 31 anni fa, Bobby oltrepassò quella soglia. Nei mesi che seguirono nove uomini coraggiosi lo seguirono. Long Kesh fu il loro campo di battaglia, un luogo dove presero una posizione coraggiosa contro l’ingiustizia. L’epoca degli H-Blocks e le Cages è passata da tempo, ma l’ingiustizia continua a sollevare la sua brutta testa. Come l’Idra di Lerna che ha molte teste, ma a differenza di quella bestia mitica è tutto troppo reale.

Marian PriceGerry McGeough e Martin Corey sono segretamente internati dalla Gran Bretagna. A Maghaberry i prigionieri repubblicani sono in dirty protest per il riconoscimento del diritto fondamentale di essere trattati come esseri umani. Tutti hanno bisogno del nostro sostegno. Con il nostro sostegno si intende quello di tutti gli ex prigionieri politici; coloro sono stati internati, quelli che videro in prima persona bruciare le Cages, gli uomini e le donne che si rifiutavano di essere criminalizzati negli H-Blocks e nel carcere di Armagh. Così come coloro che sono stati incarcerati nelle prigioni inglesi e irlandesi.

Bobby Sands incoraggiò i Blanket Men a scrivere ai personaggi influenti: politici, sindacalisti, leaders di comunità, uomini di Chiesa ecc, chiedendo loro di esercitare pressioni sul governo britannico per porre fine alla no wash protest ed ai successivi scioperi della fame negli H-Blocks. Incoraggiò la scrittura di lettere alla stampa, a qualsiasi giornale, non importa quanto piccolo fosse.

In linea di massima queste lettere chiedevano alla gente comune di scendere in piazza e unirsi alle nostre famiglie e ai nostri amici nella protesta. Lo possiamo fare tutti, ognuno di noi, può farlo oggi, lo possiamo fare perché ricordiamo come Bobby lo incoraggià tanti anni fa. Solo che questa volta ce la possiamo fare per quelli ancora in carcere vittime dell’ingiustizia britannica.

Non si tratta di chi di noi sia giusto e sbagliato, si tratta di raddrizzare un torto.

Is sinne le meas
Ex Pows repubblicani, Hugh Brady e Thomas Dixie Elliott

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