Attentato del ‘buon samaritano’. Familiare di una vittima vince la battiglia nell’inchiesta

Una donna, il cui padre rimase vittia dell’attentato dell’IRA a Derry, risalente a 32 anni fa, ha vinto la sua battaglia legale contro il rifiuto di una nuova inchiesta

Il 4 maggio la Corte d’Appello ha decretato che non è stato rispettato il dovere di svolgere un’indagine conforme ai diritti umani sulle circostanze relative al Good Samaritan Bombing a Derry.

Il verdetto apre la strada agli avvocati di Rosaleen Dalton, ad agire affinchè si riconsideri la necessità di una nuova inchiesta.

Eugene Dalton, 54 anni, fu ucciso insieme a Sheila Lewis, 68 anni, nell’esplosione in una casa nell’area di Creggan, nell’agosto 1988. Una terza vittima, il 57enne Gerard Curran, morì mesi dopo essere stato strappato dalle macerie.

L’attentato è noto come ‘del buon samaritano’, perchè le 3 vittime erano andate a controllare dove un vicino era stato rapito dall’IRA.

Il gruppo paramilitare si scusò, ammettendo che la bomba fosse destinata ai soldati.

Nel 2013, un rapporto del Police Ombudsman scoprì che gli ufficiali della RUC erano in possesso di informazioni sulla presenza di una bomba dell’IRA in una casa nella zona residenziale, ma non fecero nulla per avvertire il vicinato del possibile pericolo. Fu definito un fallimento nell’obbligo della polizia, di proteggere la comunità.

A quel tempo il procuratore generale decise che una nuova inchiesta non era consigliabile. Ma la famiglia Dalton sfidò legalmente la sua decisione, facendo leva sugli obblighi investigativi ai sensi dell’articolo 2 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo.

L’azione legale venne respinta nel 2017, da un giudice della Corte Suprema, citando i costi finanziari e umani di un’ulteriore indagine pubblica, che difficilmente avrebbe raggiunto l’obiettivo di perseguire i colpevoli.

Facendo appello a tale sentenza, gli avvocati della Dalton hanno sostenuto che le mancanze della polizia stavano “chiedendo a gran voce” di essere esaminate da una nuova inchiesta.

Esprimendo un giudizio sull’appello, il giudice Maguire ha respinto l’argomentazione secondo cui la relazione del Police Ombudsman avesse soddisfatto i requisiti in materia di diritti umani.
“La conclusione chiave di questa corte è che, fino ad oggi, l’obbligo investigativo di cui all’articolo 2 (Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo) non è stato soddisfatto”, ha detto.

“Questa non è stata opinione del giudice (Corte Suprema) o dell’AGNI (Attorney General). In queste circostanze, il tribunale acconsentirà all’appello”.

Fuori dal tribunale, l’avvocato della Dalton ha insistito sul fatto che la sentenza promuove il diritto delle famiglie che hanno subito un lutto, a contestare il rifiuto di inchieste in casi relativi al conflitto.

Tratto da Belfast Telegraph

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