BLOODY SUNDAY. BORIS JOHNSON DIFENDE I SOLDATI E CHIEDE PERCHE’ L’IRA L’ABBIA FATTA FRANCA

Il deputato conservatore britannico Boris Johnson è stato criticato dopo aver suggerito che i soldati coinvolti in Bloody Sunday potrebbero essere accusati di omicidio per motivi politici
I commenti di Boris Johnson, deputato conservatore britannico, a pochi giorni dalla rivelazione del Daily Telegraph, secondo cui 4 soldati coinvolti nella Bloody Sunday rischiano l’accusa di omicidio per i fatti del 30 gennaio 1972.
L’ex ministro degli esteri prevede fulmini e saette se i soldati verranno accusati di omicidio, mentre il governo ha permesso agli ex membri dell’IRA di “farla franca” perr le loro azioni durante i Troubles.
“Stiamo davvero proponendo di mandare vecchi soldati a morire in prigione – dopo aver dato a dozzine di terroristi ricercati una carta per uscire di prigione sulla base l’Accordo del Venerdì Santo? È equilibrato? È giusto?”, ha dichiarato.
Secondo Johnson, la Bloody Sunday è un qualcosa di ormai trito e ritrito e se si dovesse arrivare ad un processo significherebbe che la giustizia è stata sconfitta dalla politica. Un significato, quello dato al MP britannico alla giustizia, che è stato fortemente criticato da alcuni rappresentati politici del Nord Irlanda.
“Per me sistema giudiziario significa permettere alla polizia di indagare, al PPS (Public Prosecution Service) di prendere le decisioni sui procedimenti giudiziari e ai tribunali di decidere in base alle prove”, ha affermato Stephen Farry di Alliance Party. “Questo è lo stato di diritto”.
Chris Hazzard, Sinn Fein, ha aggiunto che un processo sosterrebbe la legge internazionale che garantisce il fatto che le forze armate non possano agire impunemente.