DUP: “ANCHE I SOLDATI DOVREBBERO AVERE L’IMMUNITÀ”

Jeffrey Donaldson (DUP) ha gettato benzina sul fuoco della polemica sull’accordo “segreto” che garantiva l’immumità agli “On-The-Runs” dell’IRA: “Anche i soldati a rischio di incriminazione per la Bloody Sunday dovrebbero averla”

Mentre Peter Robinson minaccia di dimettersi entro ventiquattr’ore, infuria la polemica sulla “scoperta” legata al caso John Downey.

È infatti venuto alla luce un accordo incluso tra quelli stipulati durante il processo di pace, che prevedeva l’immunità a 180 membri dell’IRA allora “on-the-run”, ovvero latitanti.

“Se c’è un’amnistia per i membri dell’IRA, l’opinione pubblica britannica non accetterà mai che vengano processati dei soldati”: questa la dichiarazione di Donaldson, la prima di un coro di voci che hanno lasciato “profondamente turbati” i familiari delle vittime della Bloody Sunday.

Concordano con il parlamentare del DUP numerosi generali di spicco dell’Esercito britannico, tra cui Sir Mike Jackson – che il 30 gennaio 1972 era tra i paracadutisti a Derry e ottenne poi un ruolo di comando.

“Tutti dovrebbero essere trattati equamente secondo i principi della giustizia, mi pare che fosse quello lo scopo del Good Friday Agreement”, ha dichiarato, appoggiato dal generale Sir Richard Dannatt, secondo il quale incriminare i soldati responsabili della Bloody Sunday a questo punto sarebbe “un insulto e un oltraggio”.

“Stiamo parlando da una parte di gente che commetteva omicidi a sangue freddo, e dall’altra di soldati che stavano facendo il loro dovere e, in una situazione di estrema difficoltà, sbagliarono”, è stata la dichiarazione di un colonnello, Richard Kemp. “Non si possono nemmeno paragonare le due circostanze”, ha aggiunto.

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