GLASGOW. CENTINAIA DI VETERANI IN MARCIA CONTRO LA POLITICA DI PERSECUZIONI PER LE AZIONI COMPIUTE DURANTE TROUBLES

Circa 600 veterani hanno marciato per le strade di Glasgow per manifestare contro l’accuse rivolte ai veterani che hanno prestato servizio durante i Troubles
Le famiglie di coloro che sono stati uccisi durante i Troubles, hanno accolto con favore le incriminazioni di soldati del British Army che hanno commesso reati durante il proprio servizio in Irlanda del Nord all’epoca dei Troubles.
Tuttavia, molti di coloro che si sono riuniti a Glasgow sono contrari alla politica di persecuzione per le azioni commesse nello svolgimento del proprio dovere, e chiedono una legge che limiti eventuali procedimenti penali.
Quella di Glasgow, ha fatto seguito ad una serie di manifestazioni in tutto il Regno Unito, incluse Londra e Belfast.
Il segretario alla Difesa Penny Mordaunt afferma che la questione delle accuse per le azioni compiute durante i Troubles, è una priorità.
In una dichiarazione, il ministero della Difesa ha aggiunto: “Il benessere del personale di servizio attuale e dell’epoca è della massima importanza e forniamo supporto legale e sostegno a qualsiasi veterano che lo richieda. Questo include continuare a finanziare la rappresentanza legale indipendente per il soldato F.”
La campagna in Irlanda del Nord è la più grande operazione intrapresa dall’esercito britannico.
Durante i Troubles, dalla fine degli anni ’60 fino alla firma dell’Accordo del Venerdì Santo nel 1998, più di 3.500 persone persero la vita.
La maggior parte erano civili, circa un terzo erano membri delle forze militari e di sicurezza britannici.
Tratto da Forces