TROUBLES. L’INTELLIGENCE BRITANNICA PIANIFICO’ UN ATTACCO CONTRO UNA SCUOLA CATTOLICA

Un documentario, rivela le accuse di un ex ufficiale della RUC secondo cui l’intelligence britannica stava orchestrando un attacco ad una scuola primaria

Il documentario Unquiet Graves: The Story of The Glenanne Gang, per la regia di Sean Murray, è incentrato sulla storia della Glenanne Gang in azione negli anni ’70 nella contea di Armagh.

Il lungometraggio è fondato sulla testimonianza di un ex membro confesso della banda e agente della RUC.
Alle fine i paramilitari dell’Ulster Volunteer Force (UVF) si rifiutarono di portare a termine l’attacco alla scuola di Belleeks, Co. Armagh.

“La parte più agghiacciante della creazione di questo documentario”, ha dichiarato Sean Murray, “è stato parlare con John Weir, ora in Sud Africa”.
“Ex membro della RUC, ha ammesso di aver fatto parte della Glenanne Gang e ha accusato l’intelligence militare britannica di aver cercato di orchestrare l’attacco alla scuola primaria, in collusione con i paramilitari lealisti. E’ stato scioccante”.

John Wire, fu incarcerato per l’omicidio di un cattolico innocente: William Strathearn. Il lealista testimoniò che nell’assassinio erano coinvolti anche 2 agenti di polizia, ma non fecero un giorno di galera.
Secondo Wire, l’attentato alla scuola Cattolica sarebbe stato un atto di rappresaglia al massacro di Kinsgmill. L’intelligence britannica sperava così di mandare ‘fuori controllo’ la situazione in Irlanda del Nord.

Abbiamo bisogno di sapere la verità sul reale ruolo avuto dallo Stato nel conflitto

Sean Murray ha dichiarato: “La collusione (Stato-UVF) ha lasciato una macchia oscura e terribile nel Nord Irlanda. Incredibile è il dolore causato a migliaia di persone”.
“Se mai ci sarà un processo di risanamento di quest’isola, se mai si procederà con la riconciliazione, le persone dovranno poter raccontare le loro storia, ma ancora più importante abbiamo bisogno di sapere la verità sul reale ruolo avuto dallo Stato nel conflitto”.
Il documentario è solo il tassello di un mosaico, con il quale si vuole fare luce sulle verità di un passato fatto di violenza.
“C’è una scuola di pensiero, nella giustizia transizionale, secondo cui si dovrebbe lavorare partendo dal basso, incentrando l’interesse sulle vittime e il mio lavoro è proprio questo”.

Tratt da QRadio

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