PROCESSO “TOMMY ENGLISH”. MARK HADDOCK ORDINO’ DI COLPIRLO ALLA TESTA

Giorno 1 del blindatissimo processo “supergrass” contro Mark Haddock ed altri 13 co-imputati

di Sara Parmigiani

Prima udienza del processo senza giuria per l’omicidio di Tommy English, leader UDA. Sul banco degli imputati Mark Haddock – leader UVF prima e informatore arruolato dalle forze di polizia poi – e 13 co-imputati.
Un procedimento che ha le sue fondamente nella testimonianza dei fratelli David e Robert Stewart; un procedimento considerato “storico”dopo i grandi processi basati sulla testimonianza di pentiti che negli anni ’80 portarono dietro alle sbarre centinaia di paramilitari repubblicani e lealisti.
“Lo voglio morto con un colpo alla testa”. Con queste parole Gordon Kerr, che impersona l’accusa, ha aperto l’udienza odierna.
Robert Stewart ha dichiarato che Haddock e alcuni dei suoi coimputati si erano riuniti in un appartamento in prossimità dell’abitazione di English, la mattina dell’omicidio per discuterne la pianificazione.
Mark Haddock lasciò l’appartamento alle ore 16 del 31 ottobre 200, solo 2 ore prima dell’assassinio consumatosi davanti alla moglie ed hai figli della vittima.
Abbandonando la ‘riunione’ il leader UVF raccomandò di procedere all’esecuzione cercando di evitare di colpire i bambini.
Tutti e 14 gli imputati hanno preso la parola per confermare al giudice Gillen la propria identità. Tutti hanno respinto le accuse.

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