IN MIGLIAIA SI APPELLANO AI GOVERNI DI STORMONT E WESTMINSTER PERCHE’ SOSTENGANO LE VITTIME DEI TROUBLES
Sono in 7.000 fino ad ora ad aver aderito alla petizione lanciata dal Wave Trauma Center per chiedere al governo di fare di più per sostenere le migliaia di vittime nel corso dei Troubles in Irlanda del Nord
di Sara Parmigiani
“Non è per dire che i governi non hanno fatto nulla, sono stati abbastanza pro-attivi in alcune zone, ma il fatto è che ciò che è stato posto in essere, non sta funzionando per la maggiorn parte di persone (vittime dei Troubles)”.
Sono le parole di Alan McBride, portavoce del Wave Trauma Centre, gruppo impegnato nell’organizzazione di una campagna che mira ad evidenziare la condizione di migliaia di feriti nel corso di tre decenni di conflitto, tra cui la necessità di risarcimento. Una petizione con la quale si richiede ai governi di agire, sarà inviata al Ministro della Giustizia, David Ford, e al Segretario di Stato per il Nord Irlanda, Owen Paterson.
Settemila le adesioni raccolte fino a questo momento, ma il Wave Trauma Centre pare convinto di porter raggiungere la cifra di 10.000 entro la fine del mese di ottobre.
Alan McBride, che durante i Troubles ha perso la moglie Sharon e il suocero Desmond Frizzell, sostiene come ormai sia giunto il tempo di spostare l’attenzione sul come risolvere i problemi dando sollievo alle vittime “trascurate”, piuttosto che attribuire colpe.
“Giustamente è stata riversata molta attenzione su coloro che sono morti nei Troubles, ma ci sono molti altri che ritengono di essere stati dimenticati”, sottolinea McBride.
Ciò che viene richiesto è un intervento governativo sia in termini finanziari (risarcimenti), sia in termini di servizi di supporto.
“Molte persone non possono aspettare il completamento della Campaign For Recognition”, recita un volantino
“(Noi) riteniamo che le vittime e i sopravvissuti che hanno sostenuto il peso della violenza durante i Troubles, e debbano essere ben supportati dalla nuova società che sta emergendo.
“Questo vale anche per i familiari più stretti e coloro che ha assunto un ruolo di sostegno.”