SHORT STRAND, IL GIORNO DOPO UNO DEI RIOT PIU’ VIOLENTI DEGLI ULTIMI ANNI

Cinquecento persone coinvolte negli scontri, centinaia le molotov lanciate. Ferite 2 persone della fazione lealista. La PSNI reagisce in ritardo sparando proiettili di gomma

Quella di ieri è stata una notte che ha riportato alla memoria i momenti bui del conflitto nel Nord Irlanda. Dopo anni dal cessate il fuoco lealista (ottobre 1994), gruppi paramilitari lealisti e repubblicani sono tornati a confrontarsi. Da un lato della peaceline la Brigata East Belfast dell’Ulster Volunteer Force, dall’altra gli uomini dell’Oglaigh na HEireann che non hanno esitato a rispondere al fuoco avversario. Un fallimento della decommissioning di UDA, UVF e Real IRA, come sostenuto dal giornalista del Belfast Telegraph Brian Rowan, in diretta al “The Nolan Show”.
Due i feriti dalla sponda lealista e un’accusa di tentato omicidio di agenti della PSNI pende sul capo dell’UVF, di cui è stata confermata la responsabilità del riot divampato nella serata di ieri dopo l’attacco sferrato da una banda di 60-100 uomini mascherati, contro abitazioni nazionaliste.
“A questo punto, crediamo membri dell’UVF East Belfast, siano stati coinvolti”, ha dichiaramo il sovrintendente capo del Police Service of Northern Ireland“.
“Bisognorebbe intraprendere  una linea di indagine per stabilire se  si sia trattato di una coordinata e organizzata posizione ‘organizzativa’ (dalla leadership centrale UVF)”.
Indiscrezioni parlano ora di incontri sia in seno al Combined Military Loyalist Command, che al comando dell’ONH. Una partita a scacchi che potrebbe essere ben lungi da una conclusione.

Le ferite di Short Strand

Short Strand, colpi di arma da fuoco – Video

Short Strand, scoppiano i disordini – Video

PSNI, “coinvolta l’UVF” – Video

Reazioni Sinn Fein e UUP – Video

Short Strand, feriti nei disordini – Video

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