NEW IRA AL SUNDAY TIMES: “LA BREXIT CI AIUTA A RECLUTARE NUOVI SOSTENITORI”

Il Sunday Times intervista membri della New IRA che assicurano continueranno a portare avanti “attacchi”, anche se consapevoli che tali azioni non porteranno ad un’Irlanda unita
Il New IRA Army Council non ha alcun dubbio sull’odio che la propria campagna di violenza generi. I membri dicono di sapere che le persone non protesteranno fino quando non saranno ‘messe tutte insieme’ dalle forze di sicurezza e imprigionate, ma affermano che continueranno a portare avanti “attacchi”, anche se si rendono conto che tali azioni non porteranno ad un’Irlanda unita.
Il Sunday Times ha dichiarato che organizzare l’intervista ha richiesto mesi di contatti discreti e incontri segreti con i nazionalisti e loro sostenitori a nord e a sud del confine. Il giornalista è stato accompagnato in auto, sul sedile posteriore per circa un’ora, per arrivare al punto di incontro fissato per il faccia a faccia.
Il gruppo si è formato nel 2012 dopo che tre dei quattro principali gruppi nazionalisti militanti si sono fusi. E’ stata la prima volta, dall’Accordo del Venerdì Santo, che il frazionato movimento dissidente si è riunito sotto un’unica leadership.
Negli ultimi mesi la New IRA ha rivendicato l’autobomba esplosa lo scorso gennaio davanti al Tribunale a Derry in Bishop Street e le lettere ‘bomba’ recapitate, tra febbraio e marzo, a pubblici uffici di Londra e Glasgow.
La scorsa settimana l’organizzazione paramilitare repubblicana ha ammesso la propria responsabilità nell‘omicidio della giornalista 29enne Lyra McKee a Derry, durante degli scontri esplosi tra nazionalisti e forze di polizia.
L’organizzazione sostiene che l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea non sta facendo altro che favorire la propria causa.
I rappresentanti del New IRA Army Council hanno dichiarato al Sunday Times: “La Brexit ha costretto l’IRA a rifocalizzarsi e ha sottolineato come l’Irlanda resti divisa”.
“Sarebbe negligente da parte nostra non sfruttare l’opportunità.”
La New Ira ha promesso di continuare con i propri attacchi, anche se il gruppo ammette di non avere alcuna possibilità di raggiungere l’Irlanda unita.
Il rappresentante ha detto: “Siamo pienamente consapevoli di non poter sconfiggere militarmente gli inglesi, o addirittura cacciarli dall’Irlanda, ma continueremo a lottare finché resteranno qui”.
“Gli attacchi sono simbolici, sono propaganda: finché avremo gli inglesi in Irlanda e il Paese rimarrà diviso, ci sarà un’IRA”.
Il gruppo ha detto che la morte di Lyra McKee è stata un incidente che si è verificato nel bel mezzo di una sommossa e ha descritto la sua uccisione come “scioccante” e “qualcosa che nulla ha dato per perseguire ulteriormente la causa”.
Uno dei leader ha detto: “Non è stato un attacco programmato, è stata una reazione spontanea all’arrivo della polizia pesantemente armata”.
“La sua uccisione non è stata intenzionali, non c’è nulla che possiamo dire che non sembrerà una futile scusa”, ha aggiunto.