EX COMANDANTE DELLA REAL IRA: “ANCHE LE TELECAMERE SUI PALI VERREBBERO VISTE COME POSTAZIONI SPIA”

John Connolly, ex membro della Real IRA e pow repubblicano, sostiene che le cose cambieranno drasticamente in caso di hard border

John Connolly ha affermato che la vita nelle aree di confine potrebbe cambiare “drammaticamente” nel breve termine, in caso di no-deal Brexit.

In un’intervista a The Journal,  Connolly ha dichiarato che anche un’infrastruttura di base come una telecamera su un palo verrebbe attaccata e rimossa e i gruppi armati repubblicani metterebbero in scena una massiccia attività di reclutamento.
Connolly,  arrestato e condannato a 14 anni di carcere dopo essere stato catturato in possesso di un mortaio nel Fermanagh nel 2000, ha sottolineato di non parlare a nome di alcun gruppo o organizzazione e non desidera vedere un ritorno alla violenza, ma vuole offrire un’analisi della situazione basata sulla sua propria esperienza.
In caso di no-deal, ha affermato, qualsiasi forma di infrastruttura fisica, imposta dal governo britannico, sarebbe vista come la manifestazione di “una forza militare occupante straniera”.

L’accordo del Venerdì Santo sarebbe morto e sepolto

Le telecamere verrebbero considerate “postazioni spia” e rimosse dalla popolazione locale nelle aree di confine, ha affermato.
“Il governo britannico non sembra aver imparato dal passato. Dall’oppressione cresce la resistenza. E’ sicuro. In questo momento viviamo in pace e nessuno vuole tornare agli anni della guerra.”

La dogana non fermerebbe neppure il contrabbando, ha affermato. “Non l’ha mai fermato in passato.”
Non crede che le telecamere o le infrastrutture di confine poste dall’Unione Europea verrebbero attaccate, ma ha avvertito che tutte le strutture eretti dalla UE , verrebbero replicati dal governo britannico dall’altra parte del confine, e la situazione andrebbe via via intensificandosi.

Connolly ha sottolineato più volte, nel corso dell’intervista, che la sua guerra è finita e di non rappresentare alcuna entità repubblicana armata o politica. Ha tagliato tutti i legami con i gruppi armati, dopo essere stato rilasciato nel 2007.
La sua analisi, secondo cui i posti di frontiera diventerebbero un bersaglio, è in linea con le opinioni espresse da una serie di esperti di sicurezza e politici, tra cui il capo della polizia della PSNI George Hamilton.
Era stato il
Taoiseach Leo Varadkar, parlando a Davos il mese scorso, ad anticipare che in caso di fallimento dei negoziati sulla Brexit, potrebbero rendersi necessarie “telecamere, infrastrutture fisiche, presenza di polizia o la presenza dell’esercito”.

Tom Clonan, analista ed ex ufficiale delle Defence Forces, che prestò servizio al confine durante i Troubles, ha dichiarato di essere d’accordo con la valutazione di Connolly, ma ritiene che anche i posti di frontiera dell’UE verrebbero attaccati.
“Ci sono elementi all’interno dell’area di confine che non vogliono normali attività di polizia. Quindi qualsiasi cosa del genere verrebbe considerata molto, molto provocatoria nelle aree di confine – tralicci, antenne, sensori o telecamere sarebbero visti come una provocazione. Credo che uno qualsiasi di questi tipi di infrastruttura verrebbe attaccato e distrutto”.
“Lui e io siamo agli estremi opposti. Noi eravamo lì per sostenere la legge e l’ordine nello Stato e lui era una persona dall’altra parte dello spettro, che prese in mano la situazione, ma sono completamente d’accordo con la sua analisi”.

Violenza di confine
Le prime strade lungo il confine di 500 km iniziarono ad essere chiuse, in risposta alla campagna di confine dell’IRA negli anni ’50. Anche le restrizioni più severe e l’aumento delle fortificazioni, vennero introdotte quando la violenza nel Nord andò fuori controllo, nei primi anni ’70.
Al culmine della campagna dell’IRA, negli anni ’70 e nei primi anni ’80, anche le strade minori attorno al confine Fermanagh-Monaghan, da dove proviene Connolly, avevano il filo spinato, venivano chiuse con grandi blocchi di cemento o fatte saltare in aria dall’esercito britannico. Il traffico, che attraversava il confine lungo le arterie principali, doveva passare attraverso un checkpoint militare che poteva comportare gravi rallentamenti.
Gli attacchi, alle truppe e alle postazioni dell’esercito britannico, erano frequenti. Connolly, che è nato a metà degli anni ’70, ha detto di ricordare “esplosioni, spari e scontri a fuoco”.
John Connolly ricorda che quando era bambino venne trascinato fuori dallo scuolabus. I bambini furono costretti a mettersi in fila per mostrare le proprie cartelle ai soldati britannici.
“Se non lo avessimo fatto, ce le avrebbero strappate via e saremmo stati spinti per terra e tutto il resto. Sai, erano come animali”.
“Erano molto nervosi. Erano molto nervosi [perché] aspettavano di essere attaccati”.

Posso capire … erano in una zona di guerra. C’era una guerra allora. Non c’è la guerra ora. Ma all’epoca c’era, perché l’ho vista

I resoconti di allora raccontano come un’atmosfera di tensione e sfiducia si fosse radicata nella zona. L’IRA considerava i membri delle forze di sicurezza come obiettivi legittimi. La comunità di contadini protestanti era diventata profondamente sospettosa nei confronti dei cattolici – ciascuno dei quali, a loro parere, avrebbe potuto far parte della rete di informazioni dell’IRA.
“I contadini cattolici e i contadini protestanti – ora sono tutti amichevoli tra di loro. Al tempo dei Troubles non si sarebbero guardati l’un l’altro, si sarebbero odiati. Non ti rendi conto dell’odio di allora”, racconta Connolly.
“Ma ora tutti si parlano, stanno bene insieme. I vicini, sia cattolici che protestanti, fanno cose l’uno per l’altro. Negli anni della guerra, quando le cose andavano male, non si guardavano nemmeno”.
Un ritorno a quei giorni è “l’ultima cosa che voglio vedere ed è l’ultima cosa che le persone nella mia zona vogliono vedere, e questo duro confine sta per tornare”.

Real IRA
Connolly ha detto che i checkpoint militari britannici venivano attaccati quotidianamente, al culmine del conflitto.
“Anch’io feci parte del movimento provisional. Fui catturato, accusato di raccolta di informazioni. Successe da giovane, raccoglievo informazioni per la Provisional IRA“.
Connolly fu condannato a cinque anni di carcere nei primi anni ’90. Con l’avvento del processo di pace e del cessate il fuoco del 1997, si staccò dalla Provisional IRA e prese le distanze dall’Accordo del Venerdì Santo.
Fu imprigionato per 14 anni insieme ad altri due uomini trovati in possesso di un mortaio, presso un incrocio nella Co. Fermanagh, il giorno dell’Armistizio nel novembre 2000. Fu Officer Commanding della Real IRA nel carcere di Maghaberry, fino alla sua liberazione nel 2007.
“Non ero d’accordo con la decommissioning dell’IRA. Ecco perché ruppi tutti i contatti con il movimento provisional. Rimasi deluso dal fatto che avrebbero consegnato e smantellato le armi necessarie per combattere una forza di occupazione”.
Connolly ha detto di aver considerato il gruppo separatista, come la vera IRA. Parlando degli attuali gruppi armati ha affermato che non utilizzerebbe il termine “dissidente” per descriverli.
Riguardo alle loro attività in corso, ha detto: “Ci sono gruppi armati là fuori che stanno continuando la lotta. Ma io non sono a favore della lotta armata. Detto questo, non condannerò le persone che la faranno, ok? Perché sarei un ipocrita se lo facessi, specialmente con il mio passato in cui sono stato coinvolto io stesso in azioni armate.”

Alla domanda sul recente attentato con autobomba a Derry, che secondo la PSNI è da attribuire alla New IRA, ha detto: “Non ho commenti su questo”.

Tratto da The Journal

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