STEPHEN MURNEY SCAGIONATO DALLE ACCUSE DI TERRORISMO

Comunicato stampa di éirígí dopo la caduta delle accuse mosse dalla PSNI contro Stephen Murney, vittima, anch’egli come altri attivisti repubblicani, del cosiddetto ‘internamento preventivo’, che lo ha tenuto dietro alla sbarre di Maghaberry per 14 mesi
Comunicato Stampa – Lunedi 24 febbraio 2014
Membro si éirígí scagionato dalle accuse di “terrorismo”
La PSNI e il Public Prosecution Service (PPSNI, ndr) sono stati accusati di operare un sistema di ‘internamento preventivo’ dopo che Stephen Murney, membro del partito repubblicano socialista éirígí , è stato scagionato da tutte le accuse di aver scattato fotografie agli agenti della PSNI a scopo di “terrorismo”.
Stephen Murney ha affrontato una serie di accuse relative allo scatto di fotografie di personale della PSNI durante le operazioni di stop & search, proteste pubbliche, e altri incidenti. Era stato detenuto a Maghaberry negli ultimi 14 mesi.
Fino al suo arresto e alla sua detenzione nel 2012 , Stephen Murney aveva ricoperto la posizione di promotore locale di éirígí nell’area di Newry e Mourne. Le fotografie erano state da lui scattate con lo scopo di registrare, documentare e pubblicizzare l’uso improprio dei poteri da parte della PSNI.
Parlando dopo la sua assoluzione e liberazione, Stephen Murney ha dichiarato: “la mia reclusione negli ultimi 14 mesi è stata il risultato diretto della mie opinioni politiche e della mia appartenenza ad éirígí – un aperto e legittimo partito politico”.
“Le accuse, di cui sono stato dichiarato innocente, sono state spiccate contro di me dalla PSNI che ha contestato il fatto secondo cui ho registrato, documentato e pubblicizzato il personale della PSNI mentre stava abusando dei diritti umani e civili dei cittadini della zona Newry”.
“Anche se era chiaro fin dall’inizio che tali accuse erano completamente prive di sostanza, sia la PSNI e che il Public Prosecution Service hanno persistito con una sciarada legalizzata che ha portato nella mia reclusione a partire da dicembre 2012. Non c’è altro modo di descrivere questa farsa se non come ‘internamento preventivo’.
“Ho intenzione di continuare con il mio attivismo in nome di éirígí “.
Il Segretario Generale di éirígí Breandán Mac Cionnaith, che ha partecipato alla processo, ha detto: “Fin dall’inizio, avevamo detto che le accuse contro il nostro compagno di partito non erano altro che un mezzo illegittimo per rimuovere un attivista politico impegnato e dedito alla sua famiglia e alla sua comunità. In breve, la prigionia di Stephen è stato l’equivalente del ‘internamento preventivo’.”
“Il caso di Stephen sottolinea anche, ancora una volta , le false affermazioni dei partiti nazionalisti costituzionali nelle Sei Contee. Questo caso incarna chiaramente la realtà della moderna polizia politica”.
“Se la PSNI e il PPSNI avessero avuto successo nella loro azione contro Stephen, è molto evidente che questo caso avrebbe avuto profonde implicazioni in relazione all’Art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. L’Art. 10 stabilisce che ognuno ha il diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione, di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza da parte delle autorità statali”.
“L’arresto e la detenzione di Stephen sono stati un palese, ma crudo, tentativo di censura politica e di aperta soppressione del diritto alle opinioni politiche, in violazione diretta di quanto sancito dall’Art. 10”.
” A questo proposito, questo caso ricorda fortemente il tipo di accuse mosse dalla RUC contro gli attivisti politici e altri, sulla base del vecchio e screditato Special Powers Act”.
“Se la PSNI e il PPSNI fossero riusciti in questo caso, non c’è dubbio che avrebbero portato all’arresto di altri attivisti politici ed eventuali ‘bavagli’ alle pubblicazioni politiche come primo passo verso l’abolizione di éirígí, quale partito politico”.
FINE
Un ringraziamento da parte della Redazione a Breandán Mac Cionnaith, Segretario Genarale di éirígí
Rassegna Stampa
Pingback: MAGHABERRY, JP WOOTTON IN ISOLAMENTO | The Five Demands
Pingback: ESCLUSIVA. STEPHEN MURNEY “NESSUNO MI AVEVA PREPARATO AL RANCORE DEI CARCERIERI E AL REGIME RESTRITTIVO IN ATTO” | The Five Demands