BELFAST. NOTTE DI SCONTRI, 56 AGENTI FERITI

La fiammata di violenza lealista divampata ieri contro la marcia Repubblicana anti-internamento ha lasciato 56 agenti feriti. Baggott: “I responsabili hanno mancato di dignità e rispetto verso se stessi”
“Folle anarchia”: così il capo della PSNI, Matt Baggott, definisce i riots che ieri sera “hanno infangato la reputazione di Belfast”.
“Se non fosse stato per il coraggio dei miei agenti, ci sarebbero potute essere delle vittime”, ha aggiunto. “Abbiamo compiuto arresti dove potevamo, ma molti altri ne seguiranno”, avverte poi: “Purtroppo, le prigioni strariperanno. Non abbiamo dubbi che usufruiremo delle ordinanze di custodia cautelare per i giorni e i mesi a venire”.
Dure le condanne anche dal mondo politico. “Non ci sono stati vincitori la scorsa notte”, ha commentato David Ford, Ministro della Giustizia, “ma di certo ci saranno sconfitti tra i proprietari delle attività commerciali direttamente colpite”.
Si inseguono intanto i botta e risposta sulle attribuzioni di colpe: secondo Martin McGuinness la violenza è stata causata dalle “forze combinate di UVF e Orange Order” – e Billy Hutchinson (PUP) ha immediatamente negato il coinvolgimento dell’UVF.
Per Nelson McCausland (DUP), invece, la responsabilità è della “marmaglia di dissidenti Repubblicani”, che accusa di aver voluto “provocare” una reazione lealista, e di “esserci riusciti”.
Dal SDLP, un invito al DUP a “mostrare leadership politica”: “Ora è tempo di andare oltre la politica del ‘ve l’avevamo detto’ e condannare le azioni di coloro che hanno trasformato le proteste contro una parata Repubblicana in una vergognosa e violenta profanazione del centro di Belfast”, ha dichiarato Alasdair McDonnell.
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