COGÚS: ESTREMA TENSIONE A MAGHABERRY

Cogús diffonde l’allarmante messaggio dalla Roe House 3 di Maghaberry, dove i prigionieri sono ora costretti a rimanere in celle contaminate da sostanze chimiche altamente tossiche
Cambiano le tattiche delle autorità carcerarie per fiaccare la no-wash/dirty protest dei POWs della Roe House, ala Repubblicana di Maghaberry.
La pratica standard, fino ad ora attuata, prevedeva che le celle, ad intervalli regolari, venissero disinfettate tramite tubi di gomma con pesanti detersivi chimici. Fino ad ora, mentre l’operazione era in corso i POWs venivano trasferiti in celle pulite per poi tornare nelle proprie ventiquattr’ore dopo, in modo che gli effluvi chimici si disperdessero.
Durante la scorsa settimana, invece, il personale carcerario ha rifiutato di trasferire i prigionieri in altre celle durante l’operazione. Le autorità carcerarie ora pretendono che tornino subito in celle colme di fumo, esponendoli a livelli pericolosissimi di sostanze chimiche tossiche, da cui i secondini invece si proteggono con maschere anti-gas.
Ugualmente allarmante il fatto che gli addetti dell’industria di pulizie puliscano parzialmente le celle contaminate prima di obbligare i prigionieri a scambiarsi, di fatto costringendoli a vivere tra gli escrementi altrui.
Nel messaggio di Tony Taylor giunto oggi a Cogús si legge che “lontane dal mostrare buona volontà nei confronti dei prigionieri della Roe House, le autorità carcerarie sembrano piuttosto determinate a portare la tensione a livelli estremi, senza dubbio con la convinsione che usando tattiche tanto ingenue riescano a minare il morale della protesta. Ma queste tattiche non fanno che rendere ancor più solida la determinazione dei prigionieri in protesta”.