LONG KESH. I LEALISTI: “NO AD UN SANTUARIO DELL’IRA”

“Perché preservare un luogo in cui terroristi scontarono le loro sentenze e morirono detenuti in sciopero della fame?” È la provocatoria domanda di un gruppo di manifestanti lealisti, tra i quali Willie Frazer e Jim Allister, leader del TUV
Un “Centro per la Risoluzione del Conflitto” è da qualche tempo la proposta più accreditata per il sito dove sorgeva il famigerato campo di concentramento di Long Kesh (Maze); ma il mondo Unionista ha ancora una volta ribadito la sua netta opposizione.
Giovedì sera, centinaia di lealisti si sono riuniti in manifestazione per chiedere a gran voce che ciò che resta degli H-Blocks e soprattutto dell’ala ospedaliera dove morirono i dieci hunger strikers non sia preservato e integrato, come previsto, nella nuova struttura: “Anche se non è inteso come un santuario dei terroristi, diverrà tale per i Repubblicani che vi andranno in visita”, è l’argomentazione più caldamente sostenuta.
Peter Robinson ha tentato di calmare gli animi: “Non ci sarà nessun santuario”, assicura, e la supervisione del progetto è stata assegnata a Terence Brannigan, membro di spicco del DUP – fatto che “non preoccupa nel modo più assoluto” Martin McGuinness. Il vice Primo Ministro anzi afferma di “non comprendere” come mai altri si siano “tanto indignati” a questo proposito. “Riqualificare quel luogo”, aggiunge, sarà un’ulteriore prova di quanto l’Irlanda del Nord si sia trasformata e rigenerata nel lasciarsi alle spalle la guerra”.
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(da UTV)
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