LA VITTIMA DI UNO STUPRATORE MEMBRO DELL’IRA CHIEDE UNA NUOVA INCHIESTA SU PRESUNTI TENTATIVI DI INSABBIAMENTO DA PARTE DELLO SF

Membri dello Sinn Féin e dell’IRA potrebbero aver cercato di impedire che uno stupro su due ragazzini venisse denunciato: è su questo che la vittima chiede una nuova inchiesta

Paudie McGahon (ora 44enne) ha dichiarato di aver deciso di uscire dall’anonimato per far sentire la propria voce. Questo mese, Seamus Marley, prominente Repubblicano di Belfast e sospettato di essere stato membro dell’IRA, è stato condannato a sette anni di carcere per aver stuprato due ragazzini in una safe house Repubblicana.

McGahon era una delle vittime, e ha raccontato di un tribunale dell’IRA tenuto nel 2002 dopo che le accuse sono state riportate dagli uomini al consigliere dello Sinn Féin Pearce McGeough.

McGeough ha negato qualsiasi coinvolgimento nel tribunale illegale.

La seconda vittima, che preferisce restare anonima, ha autorizzato McGahon a parlare pubblicamente per lui.

Una giuria alla Dublin’s Central Criminal Court ha dichiarato Marley colpevole di otto aggressioni a sfondo sessuale e di aver violentato McGahon e la seconda vittima quando erano ragazzini.

I due uomini raccontano che il tribunale fu organizzato da McGeough, un amico molto stretto del padre di McGahon, e presieduto da un prominente Repubblicano di Belfast, Padraig Wilson.

Durante un’udienza, raccontano gli uomini, Wilson li informò che le loro accuse erano state provate, e offrì loro tre alternative per punire Marley: giustiziarlo, pestarlo, o esiliarlo.
McGahon racconta che scelsero l’opzione meno violenta.

La notte scorsa, McGahon ha spiegato: “Non sapevamo cos’altro fare all’epoca, eravamo stati cresciuti negli ideali Repubblicani e c’era un clima di intimidazione, perciò andare alla polizia era fuori discussione perché non potevi sapere cosa sarebbe potuto succederti.”

“Solo dopo anni iniziammo a capire cosa stava realmente succedendo. Lo Sinn Féin e l’IRA ci stavano zittendo”, ha continuato.

Inoltre, la settimana scorsa le vittime hanno scoperto che Marley non fu mai esiliato dall’IRA, e dopo “l’indagine” ha lavorato per anni con bambini a Dublino.

“Quando abbiamo scoperto che Marley non fu nemmeno esiliato all’epoca e che lo stavano lasciando lavorare con dei bambini dopo tutto quello che era successo, ci siamo sentiti nauseati, e questo non ha fatto altro che convincerci ulteriormente che siamo determinati a volere un’indagine completa su questa cospirazione per farci stare zitti e impedire alla giustizia di fare il suo corso”, ha dichiarato McGahon.

Quando, nel 2014, le due vittime denunciarono i fatti ufficialmente alla polizia della Repubblica d’Irlanda (Garda) vennero aperti due fascicoli, uno sugli stupri e l’altro sul presunto tentativo di impedire il corso della giustizia. Quest’ultimo fascicolo risulta ancora aperto.

Durante il processo a Marley, il nome di McGeough è stato fatto da più testimoni, che lo accusavano di aver portato Marley a casa di McGahon nei primi anni ’90.

Durante la sua deposizione, la seconda vittima ha testimoniato di aver chiamato McGeough per chiedere aiuto, ma di aver capito subito dopo di essere solo.

Sia McGeough che Wilson – per il quale le accuse sono “completamente campate per aria” – hanno negato di aver partecipato al tribunale, e McGeough ha anche aggiunto di aver suggerito a McGahon e alla seconda vittima, di andare alla polizia.

Tratto da Belfast Telegraph

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