BALLYMURPHY INQUEST. UN SOPRAVVISSUTO TESTIMONIA: “MI SENTO IN COLPA”

“Erano venuti in mio aiuto e li hanno ammazzati”: l’85enne Bobby Clarke condivide con la Corte il suo senso di colpa per l’omicidio di due delle vittime del massacro
Bobby Clarke fu colpito non fatalmente alla schiena mentre tentava di mettere in salvo dei neonati.
Padre Hugh Mullan si sporse verso di lui con un fazzoletto bianco. Assicuratosi che Clarke non fosse ferito a morte, si girò per tornare indietro e fu colpito, morendo sul colpo. Frank Quinn, 19enne, fu colpito mentre tentava di raggiungere padre Mullan.
“Sono quarantasette anni che vivo con questo senso di colpa”, ha dichiarato Clarke alla Corte. “Erano venuti ad aiutarmi mentre tentavo di aiutare chi non poteva farlo, e sono morti”.
Ha poi affermato di aver visto due soldati sui tetti “prendere la mira su di lui” mentre attraversava il campo con il bambino e poi mentre tornava indietro.
Tuttavia, è sua convinzione che a colpirlo furono due membri del Reggimento Paracadutisti a Springfield Park.
Prima di Clarke, anche Francis Corr ha testimoniato affermando: “Nessuno era armato in quel parco, nessuno era una minaccia, e questa è, davanti a Dio, la verità”.
Corr ha dichiarato di aver visto almeno tre soldati di cui uno armato con un fucile, e ha descritto una scena in cui lui era sdraiato a terra e sentiva i proiettili, che ritiene fossero rivolti a lui, fischiargli intorno.
Quando gli è stato chiesto se stesse coprendo qualcuno, per esempio “uomini armati che sparavano contro i soldati”, ha risposto: “No. Sono qui per dire la verità”.
Dieci persone morirono fra il 9 e il 10 agosto 1971 in quello che è divenuto noto come il Massacro di Ballymurphy. Un’undicesima morì in seguito per le ferite riportate.
L’inchiesta continua.
Notizia tratta da The Irish Times