RUC: “NESSUNA LEGGE VIETAVA DI DIRE BUGIE”

Alcune prominenti figure che negli anni ’80 appartenevano al tristemente noto Royal Ulster Constabulary (RUC) hanno rilasciato sconcertanti dichiarazioni: lo rivelano i documenti dagli Archivi di Stato

Secondo i documenti appena desecretati, la dichiarazione fu rilasciata durante una cena organizzata dall’allora capo del RUC, John Hermon; cena a cui partecipò “il solito contatto segreto” del governo irlandese insieme ad un diplomatico del governo della Repubblica d’Irlanda.

In una conversazione riportata come “segreta” fra il contatto del governo irlandese e uno degli agenti più anziani presenti alla cena, a quest’ultimo venne chiesto “se fosse in atto una cospirazione in cui il RUC ostacolasse il corso della giustizia”. Ecco la sconcertante risposta: “Non ci sono leggi che vietino di dire bugie”.

L’altro scottante argomento toccato, si legge nei documenti, durante quella cena, fu l’affare John Stalker. I poliziotti, infatti, non fecero che screditarne l’immagine, accusando Stalker di “non aver lavorato come detective negli ultimi vent’anni”, e di essere “nient’altro che un individuo senza vergogna alla ricerca di pubblicità”. E aveva anche un’altra colpa, secondo gli agenti: “aver rivelato alla stampa l’esistenza delle cimici del MI5”.

A Stalker era stato chiesto di indagare sull’assassinio da parte di agenti del RUC di sei uomini disarmati nel 1982, ma fu sollevato dall’incarico appena prima di riuscire ad ottenere una registrazione di una delle sparatorie dall’MI5, e il report su questo chiaro episodio di shoot-to-kill policy non fu mai pubblicato.

Fonte: The Irish Times

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