The Five Demands

Rivelati i costi della protesta carceraria in atto dal 2010, quando l’amministrazione firmò un accordo, l’August  Agreement, per poi mai rispettarlo: da allora, la dirty protest non è costata solo in dignità umana, ma anche a livello materiale, come ha rivelato David Ford

Secondo il Ministro della Giustizia nordirlandese, il costo della dirty protest ha sfiorato il mezzo milione di sterline: è la cifra a cui si giunge sommando le 446,913 sterline per le imprese esterne di pulizia alle 55,738 sterline aggiuntive spese per comprare materiali di uso non comune, come assorbenti industriali speciali.

Degli oltre quaranta prigionieri detenuti nella Roe House, ala Repubblicana di Maghaberry, trenta sono attualmente coinvolti nella protesta, che vuole vedere l’abolizione della degradante tortura delle strip searches e del cosiddetto movimento controllato.

“Il costo affrontato per le spese di pulizia dovute alla protesta sarebbe bastato a ricoprire le spese necessarie all’acquisto di uno scanner, che risolverebbe la crisi”, ha dichiarato Pat Ramsey, in visita a Maghaberry per conto del SDLP.

In realtà, lo scanner – la cosiddetta boss chair – è già in funzione, ma non quando i prigionieri entrano ed escono dal carcere, casi in cui, contravvenendo all’August Agreeement, le autorità hanno predisposto che continuino ad essere sottoposti a strip searches forzate.

“Il nostro staff lavora in condizioni terribili”, ha ribattuto Finlay Spratt, presidente della Prison Officers’ Association. “In altri campi, gli operai si rifiuterebbero, ma loro quale scelta hanno? Se non si occupassero loro dei prigionieri, non ci sarebbe nessuno a farlo”.