BONFIRES CONTRO L’INTERNAMENTO, SCONTRI A BELFAST E BANBRIDGE

Ieri, 9 agosto, segnava il 41esimo anniversario dall’introduzione dell’internamento senza processo nelle Sei Contee: i bonfires hanno illuminato la notte di mercoledì. Seri gli scontri con la PSNI, che è intervenuta nel tentativo di spegnerli

Sei arresti a Belfast e altri quattro a Banbridge (Co. Down) dopo gli scontri di mercoledì sera. Tra i giovani arrestati anche una tredicenne, gli altri hanno tra i 17 e i 33 anni.

I riots più violenti sono scoppiati in Divis Street (West Belfast), dove sono state lanciate bombe molotov e incendiate barricate. Segnalati scontri anche nell’area di Stewartstown Road, a New Lodge e in North Queen Street.

Netta la condanna di Fra McCann (Sinn Féin) ai riots, che ritiene opera dei dissidenti repubblicani “irriducibili”: “I ragazzini che raccolgono la legna per i bonfires lo fanno sotto incoraggiamento di adulti che rimangono nell’ombra. Dovrebbero uscire allo scoperto e spiegare quali siano gli effetti positivi dei bonfires per la comunità, e perché continuino a farli. Io sono stato internato due volte”, continua, “e questi bonfires non segnano affatto quel momento nella storia”.

Si unisce a lui Conor Maskey, il cui nome è stato scritto su un cartellone bruciato su un bonfire a New Lodge. “L’episodio mi ha solo reso più determinato a continuare nel tentativo di migliorare la vita per i residenti di New Lodge”.

Da New Lodge si leva anche la voce di un altro consigliere Sinn Féin, la cui casa è stata oggetto di un attacco “per la ventiduesima volta” durante i riots: “Hanno lanciato bottiglie di vino e birra. Mi sono affacciato e ho visto due persone correre via. Non è solo per me, ho una famiglia che vive con me ed è costretta a sopportare tutti i tentativi di intimidazione nei miei confronti. Siamo una delle aree più socialmente degradate d’Europa, è ora di fare un passo avanti”.

L’altra faccia della medaglia è la protesta pacifica a Black Mountain organizzata dalla James Connolly Republican Society di Belfast, che ha dichiarato in uno statement: “L’internamento del 21esimo secolo non solo è ancora in vigore, ma è ancora più draconiano del passato o di come sia applicato in qualunque altro paese del mondo.

“Il dominatore inglese di oggi, Owen Paterson, non solo priva i cittadini irlandesi della loro libertà senza garantire loro un regolare processo. Nei casi di Marian Price e Martin Corey, ha anche soprasseduto alle decisioni di due alte corti che hanno decretato che non esistano accuse contro di loro e che debbano essere immediatamente rilasciati.

“Simili ingiustizie hanno luogo solo quando ‘i buoni’ non fanno nulla per impedirlo”.

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