LA PSNI AMMETTE DI AVER “CONSERVATO” ALL’OSCURO DEI FAMILIARI RESTI UMANI DI 64 VITTIME

Scuse ufficiali presentate dalla PSNI dopo la rivelazione della conservazione tra il 1960 e il 2006 di tessuti umani e parti del corpo di vittime morte in circostanze sospette. Un terzo risalirebbero all’epoca dei Troubles
“A nome del servizio di polizia e il capo della polizia, ci scusiamo per il dolore che potrebbe esserne derivato “, ha dichiarato George Hamilton, Assistant Chief Constable della PSNI. Tra il 1960 e il 2005 i laboratori di patologia statali e la polizia si avvalsero del potere di conservare, anche per lunghi periodi, tessuti umani e parti del corpo di vittime morte in circostanze sospette senza l’obbligo di ottenere il consenso dei familiari.
A rivelarlo un processo gestito a livello britannico iniziato 18 mesi fa. Nel 2010, l’Human Tissue Authority (HTA) aveva emesso una direttiva chiedendo un resoconto a tutti gli obitori in possesso di campioni di tessuto post-mortem e di riferire alle autorità e a tutti i capitani di polizia in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord a cui era stato chiesto di condurre un esame.
La conservazione di “materiale” umano per un così lungo periodo, era giustificato dalla possibile necessità di dover procedere ad un riesame nel caso armi impiegate nel delitto o una qualsiasi altra prova venissero ritrovate ad anni di distanza.
“Il fallimento del sistema che ha permesso che ciò accadesse prima del 2006 ora non ripetersi”, sottolinea Hamilton.
“Era un periodo diverso, un luogo diverso. Niente di tutto questo è però una scusa per il dolore e l’angoscia causate alle famiglie. ” Ma, ricorda Hamilton, “Non c’erano sistemi e processi in atto a garantire che il tessuto umano venisse ripreso in considerazione e nulla era stato deciso sul come si sarebbe dovuto procedere.”
Una teoria sostenuta anche Jack Crane, Patologo di Stato per il Nord Irlanda: “non ce ne eravo dimenticati, eravamo consapevoli che era lì (i tessuti “umani” e parti del corpo) ed eravamo riusciti a recuperarli, ma non c’era alcun meccanismo in vigore che ci consentisse un controllo sul materiale e di decidere se dovesse essere conservato”.
Dei 64 casi, 23 sono stati collegati ai Troubles.

Assistant Chief Constable George Hamilton e Jack Crane, Patologo di Stato per il Nord Irlanda, durante la conferenza di “pubbliche scuse” tenuta presso il Radisson Blu Hotel a Belfast
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