SUPERGRASS TRIAL. DAVID MILLER NON HA DIFETTI DI PRONUNCIA, STEWART AMMETTE L’ERRORE

Continua durante l’udienza di oggi il controinterrogatorio di Barry Macdonald, avvocato difensore di David “Reggie” Miller. Di nuovo, Stewart si trova a dover confessare un’incongruenza nella sua testimonianza.

di Elena Chiorino

Stewart, supertestimone del processo contro Mark Haddock (UVF) e altri tredici ex paramilitari per l’omicidio di Tommy English (UDA),  aveva dichiarato di aver riconosciuto in Miller l’uomo che gli aveva fatto prestare giuramento nell’UVF perché aveva un difetto di pronuncia: balbettava oppure era bleso. Ma quando Macdonald gli fa notare che il suo cliente non soffre di alcun disturbo simile, il supertestimone si arrende: “Se lei dice che non ha difetti di pronuncia, allora non ha difetti di pronuncia”, e confessa che quando aveva stilato la sua prima deposizione era rimasto chiuso in una stanza per otto settimane a riempire moduli mentre era ancora sotto effetto di stupefacenti. Nega però le parole dell’avvocato quando mette in dubbio che abbia effettivamente conosciuto Miller.Anzi, rimane radicato sulla sua posizione di ieri, e si dichiara nuovamente certo che Miller fosse presente nell’appartamento del New Mossley estate (Newtonabbey) nel momento in cui si progettava l’omicidio, nonostante la polizia abbia affermato durante l’udienza di ieri (giovedì) di averlo avvistato a cinque miglia da lì: “Può essere uscito e rientrato più volte nel corso del pomeriggio”, insiste Stewart.
E, poco prima di pranzo, confessa: “Sono stanco. È stata una lunga settimana, stanotte non ho dormito molto, e non vorrei finire per dire qualcosa che non avrei avuto intenzione di dire.”
Il processo è aggiornato a lunedì.

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