The Five Demands

Intrise di speranza le parole della Presidente irlandese: “Dobbiamo assicurarci che in futuro le persone di questa comunità potranno camminare su queste strade senza che importi se sono Cattolici o Protestanti, nazionalisti o unionisti, omosessuali o eterosessuali, neri o bianchi.”

di Elena Chiorino

Mary McAleese, in una visita che il sindaco di Belfast, Niall Ó Donnghaile, ha definito “significativa per la popolazione”, parla al Short Strand Community Centre, rendendo omaggio alla popolazione colpita dai recenti scoppi di violenza: “Credevamo, speravamo di esserci lasciati tutto questo alle spalle, e gli eventi delle scorse settimane sono stati deludenti, per usare un eufemismo: a tutti noi hanno spezzato un po’ il cuore, ma non lo spirito. Hanno rappresentato un ostacolo, ma come si affronta un ostacolo? Così come avete fatto voi qui, ritornando subito determinati e pronti al dialogo, al supporto e all’impegno inter-comunitario.”
Mentre un gruppo di cittadini le consegnava un mazzo di fiori, ha poi scherzato indicando suo marito, il senatore Martin, originario di East Belfast: “Vi ho riportato uno di voi!”
Sentiti i ringraziamenti del sindaco di Belfast: “Questa visita ha significato molto per coloro che hanno sofferto a Newtownards Road. Credo che chiunque riconosca che quello dell’UVF è stato un attacco orchestrato con precisione, ma opporsi a coloro che vorrebbero ritornare al passato è il fardello più grande che questa comunità porta.”
Anche dal mondo religioso si alzano voci ottimiste:“È fondamentale sottolineare che qui ci sono membri di entrambe le comunità di Short Strand e Newtownards Road” afferma il Reverendo Gary Mason, a capo della Missione di East Belfast. “Le differenze continuano ad esistere, ma ciò che conta è che stiamo lavorando insieme.”
La reazione positiva di entrambe le fazioni all’operato di chi sta tentando di mantenere la pace testimonia, infatti, che in ogni caso la speranza a East Belfast non è stata strappata.