I RIOTS A SHORT STRAND RITARDANO LA PUBBLICAZIONE DEI RAPPORTI SUL PROCESSO DI PACE

Il Northern Ireland Office (NIO) lo ha confermato mercoledì: a causa dell’attacco dell’UVF nell’area nazionalista di East Belfast, i rapporti saranno pubblicati nei prossimi mesi

di Elena Chiorino

La violenza a Short Strand, chiaro sintomo di una rottura del cessate il fuoco proclamato nel 2007 dall’UVF, ha causato un ripensamento forzato: l’Indipendent Monitoring Commission (IMC) e l’Indipendent International Commission on Decommissioning (IICD) non hanno pubblicato oggi (giovedì) i loro rapporti conclusivi, come previsto: come afferma il NIO, saranno resi di dominio pubblico solo “nei prossimi mesi”. L’IMC, però, è uscita di scena, ed è nebuloso il futuro dei rapporti sulle azioni dell’UVF.
Nella dichiarazione del 2007, l’Ulster Volunteer Force affermava di aver definitivamente chiuso i reclutamenti, di aver reso inattive tutte le unità in servizio, e di aver completato le operazioni di disarmo. L’attacco a Short Strand è in evidente contraddizione.
Giovedì scorso, i tentativi di riportare la quiete hanno visto il leader dell’UVF di East Belfast coinvolto in un incontro privato con il Primo Ministro Peter Robinson e altre figure di spicco del DUP: Jonathan Bell, Jeffrey Donaldson e Sammy Douglas.

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