AMNESTY INTERNATIONAL: LA LIBERTA’ DI STAMPA IN IRLANDA DEL NORD E’ A RISCHIO

Amnesty International ha lanciato una campagna online per sostenere i giornalisti arrestati dopo aver denunciato la collusione della polizia nel massacro di Loughinisland
Trevor Birney e Barry McCaffrey contribuirono con le proprie indagini giornaliste al pluripremiato “No Stone Unturned“, del regista premio Oscar Alex Gibney.
La libertà di stampa in Irlanda del Nord è “a rischio”, ha ammonito Amnesty International, dopo che i due giornalisti si trovano nuovamente ad affrontare ulteriori interrogatori relativi al loro film-documentario sulla collusione di Stato nel massacro di civili di Loughinisland.
Trevor Birney e Barry McCaffrey erano stati arrestati il 31 agosto in connessione con una presunta violazione dell’Official Secrets Act, inerente a documenti riservati relativi alle indagini della polizia sull’omicidio di sei uomini in un bar nel villaggio di Loughinisland, nella contea di Down, nel 1994.
Un rapporto del Police Ombudsman del 2016 aveva scoperto la collustione tra la RUC (Royal Ulster Constabulary) e gli assassini dell’UVF (Ulster Volunteer Force), e che la successiva indagine di polizia era stata minata dal desiderio di proteggere i responsabili del massacro.
A sei mesi dall’arresto di Trevor Birney e Barry McCaffrey, Amnesty International ha lanciato una nuova campagna a sostegno dei giornalisti, consentendo alle persone di tutto il mondo di inviare messaggi di solidarietà e sollevare preoccupazioni riguardo alla libertà di stampa in Irlanda del Nord.
Patrick Corrigan, direttore del programma per l’Irlanda del Nord di Amnesty International, ha dichiarato: “Amnesty è profondamente preoccupata per il fatto che gli arresti di Trevor e Barry, il sequestro di documenti e attrezzature informatiche mettano a rischio la libertà di stampa nel Nord Irlanda”.
“L’arresto di due dei giornalisti tra i più rispettati in Irlanda del Nord ha causato un brivido di paura nella regione”.
“La gente di tutto il mondo dovrebbe essere preoccupata per il fatto che la polizia arresti i giornalisti che hanno indagato sulla collusione della polizia nell’uccisione di civili, piuttosto che gli assassini e coloro che li hanno aiutati a farla franca”.
Tratto da Amnesty International
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