COLIN DUFFY, LA CORTE EUROPEA PER I DIRITTI UMANI RESPINGE IL RICORSO

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non accolto il ricorso di Colin Duffy secondo cui la detenzione sulla base della legge anti-terrorismo (UK’s Terrorism Act) è una chiara violazione dei propri diritti umani
Colin Duffy venne tenuto 12 giorni in stato di fermo dopo essere stato arrestato in connessione al Massacro di Masserene del 2009.
Duffy è uno di prigionieri ad essersi appellato alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, ritenendo la propria detenzione sulla base del Terrorism Act britannico, incompatibile con le norme di materia di arresto regolare e detenzione ai sensi della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo.
Il ricorso faceva leva su un determinato articolo che sancisce il diritto alla libertà e alla sicurezza, in particolare il diritto a un processo entro un termine ragionevole o di rilascio in attesa di processo.
Oggi 12 maggio, i giudici della Corte di Strasburgo ha giudicato inammissibile il ricorso di Colin Duffy.
Il governo britannico ha da sempre sostenuto che l’azione legale di Duffy è stata presentata oltre il limite massimo di tempo di sei mesi. Il leader repubblicano controbatte invece che la lettera è stata inviata al tribunale prima che il termine fosse scaduto.
Ma la decisione di oggi dei giudici, non lascia adito a dubbi: “La Corte non ha il potere di prendere in considerazione i reclami (di Duffy) perchè presentati fuori tempo massimo”.
Stessa sorte è toccata ai coniugi Magee. In questo caso i giudici Ma i giudici hanno concluso che non vi era stata alcuna violazione dei loro diritto, dicendo: “Nella fattispecie, i ricorrenti sono stati detenuti per 12 giorni, che è stato un periodo relativamente breve di tempo (….) la Corte non ritiene che l’assenza di una possibilità di libertà condizionata durante il periodo di fermo, abbia dato luogo a problemi.”