NEL NOME DI GERRY CONLON

Un video documentario sulla vita di Gerry Conlon (1954-2014), vittima del più grave errore giudiziario mai avvenuto in Gran Bretagna
Il testamento spirituale di un uomo innocente diventato un eroe senza volerlo. Un documentario unico, incentrato sull’ultima lunga intervista rilasciata prima di morire e su rare immagini d’archivio
L’ultima confessione di un martire contemporaneo
Gerry Conlon, originario di Belfast, aveva soltanto 20 anni quando fu di uno dei più sanguinosi attentati compiuti dall’I.R.A. in Inghilterra. Era il 1974 e con lui altri tre giovani irlandesi furono incastrati, divenendo noti al mondo come i “Guidlford Four”. La loro unica colpa era quella di essere irlandesi e di trovarsi in Inghilterra alla ricerca di lavoro durante gli anni più drammatici del conflitto in Irlanda del Nord. Furono trasformati nei capri espiatori perfetti: sottoposti a maltrattamenti e pressioni psicologiche, costretti a firmare false confessioni, vennero infine condannati all’ergastolo. Ma l’isteria anti-irlandese di quegli anni avrebbe portato in carcere altri innocenti: il padre di Gerry, Giuseppe Conlon, arrivato a Londra per aiutare il figlio, fu accusato di trasporto di esplosivi e condannato a dodici anni di prigione. Gravemente malato e privato delle cure necessarie, morì in carcere nel 1980.
L’innocenza di Gerry Conlon e degli altri sarebbe stata riconosciuta soltanto quindici anni dopo, nel 1989, dimostrando che i rappresentanti dello Stato britannico avevano falsificato le prove a loro carico.
Dopo una lenta e faticosa rinascita, Gerry ha trovato dentro di sé la forza per combattere ancora, facendo diventare la sua vicenda un esempio e un monito , in Irlanda e nel resto del mondo.
Il documentario, autoprodotto e autofinanziato, nasce dalla lunga intervista rilasciata da Gerry Conlon nella sua casa di Belfast, pochi mesi prima della sua morte. La sua storia è ricostruita per la prima volta nel dettaglio dalle sue vive parole e utilizzando rare immagini di repertorio.
L’autore e l’ideatore di questo documentario è Lorenzo Moscia. Nel 2013 ha intervistato per giorni Gerry Conlon e ha poi selezionato e montato le immagini del documentario, per il quale ha anche composto le musiche.
Fotoreporter e documentarista italiano, Lorenzo Moscia ha vissuto per anni in Cile, lavorando per importanti riviste locali (El Sabado del Mercurio, El Semanal de la Tercera, New York Times, Der Spiegel, Corriere della Sera, Repubblica).
Nel continente sudamericano ha coperto gli eventi più significativi degli ultimi anni, dalla guerra civile ad Haiti al terremoto in Cile, dalle elezioni in Ecuador al salvataggio dei 33 minatori nel nord del Cile.
Dal 2012 è tornato a vivere a Roma, sua città natale, dove lavora come corrispondente per le agenzie foto giornalistiche Reduxpictures (USA), Archivolatino (Argentina) e per la rivista Caras (Cile).
Ed è proprio a Belfast che Moscia ha incontrato Riccardo Michelucci, giornalista e scrittore esperto della questione irlandese e autore di Storia del conflitto anglo-irlandese, il libro nero del colonialismo inglese in Irlanda. Tra loro è nata un’amicizia che va la condivisione di certi ideali, ed è sfociata nella collaborazione per realizzare questo documentario.
Perché serve il vostro aiuto
Siamo a buon punto ma rimangono ancora molte cose da fare: la post-produzione, il montaggio dei sottotitoli in inglese, in spagnolo e in italiano, l’accertamento dei diritti d’autore, la stampa e la promozione dei dvd.
Per qui volesse dare il proprio contributo, anche minimo, alla realizzazione del documentario (autoprodotto e autofinanziato), potrà trovare maggiori informazioni a questo link