CASO McCONVILLE, IL FIGLIO PROTESTA: “TROPPE INTERFERENZE POLITICHE

Michael McConville ha chiesto che l’indagine sull’omicidio di sua madre continui fuori dall’Irlanda del Nord “per assicurare che sia indipendente”

Dopo il tumulto politico seguito ai quattro giorni di detenzione e interrogatori di Gerry Adams, il figlio di Jean McConville ha nuovamente preso la parola sulla vicenda.

“Temiamo davvero che ci saranno interferenze politiche nell’indagine”, ha affermato, continuando: “Abbiamo già assistito alla scena di Martin McGuinness che faceva dichiarazioni contro la PSNI e tutto il resto”.

“Tutto quel che vogliamo è giustizia per nostra madre, e riteniamo che l’indagine debba avere luogo fuori dall’Irlanda del Nord”.

Intanto, un’altra delle figlie, Helen McKendry, ha annunciato che intenterà un processo civile contro Gerry Adams. “Qui non c’è nessuno a parlare per mia madre oltre alla sua famiglia, e abbiamo fatto più rumore possibile”, ha dichiarato, “ma sembra che non riusciremo ad ottenere giustizia in un tribunale penale, quindi sì, intenterò un caso civile personalmente”.

Dopo essere stato interrogato per quattro giorni consecutivi secondo i termini del Terrorismo Act, Gerry Adams ha nuovamente preso la parola pubblicamente per ribadire la sua innocenza “in qualunque piano di rapimento, omicidio e sepoltura di Jean McConville”.

“Ho lavorato sodo con altri per veder fatta giustizia per questa vicenda e perché i corpi fossero restituiti alle famiglie, e continuerò a farlo”, ha aggiunto.

Sarà ora il Public Prosecution Service a prendere una decisione su un’eventuale incriminazione.

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