“Mi hanno picchiato con dei bastoni e minacciato di spararmi per farmi stare in silenzio”: è lo scioccante racconto del figlio di Jean McConville, che quando sua madre fu rapita dall’IRA aveva solo 11 anni
È stato il lucido racconto fornito ieri da Michael McConville ai giornalisti a riaccendere l’indignazione per la vicenda dei Disappeared, una delle più oscure pagine dei Troubles.
Ancora una volta, al centro delle accuse c’è Gerry Adams: accusato pubblicamente dall’ex compagno Brendan “The Dark” Hughes di aver ordinato i rapimenti e le uccisioni, il leader dello Sinn Féin ha tuttavia sempre negato ogni coinvolgimento.
In prima linea Danny Kennedy, UUP, secondo cui Adams “soffre di una grottesca amnesia” sulla vicenda.
“Le sue azioni sono politicamente inaccettabili e moralmente indifendibili”, ha aggiunto, e gli si è unito Gregory Campbell (DUP), sottolineando che dopo il caso Liam Adams sono sempre più fitti ormai i dubbi sulla sua credibilità.
Anche Martin McGuinness è intervenuto, esprimendo il suo sostegno alle famiglie ancora alla disperata ricerca di verità e giustizia: “È stata un’agonia, una vicenda terribile e vergognosa, e ritengo che tutti, compreso me stesso in veste di leader Repubblicano, abbiamo la responsabilità di lanciare un appello a chiunque possa aiutare le famiglie delle vittime ad affrontare quest’incubo quotidiano”.
Articoli correlati
- The Disappeared: IRA secret killings and burials ‘cruel and unjustified’ says Sinn Fein’s Martin McGuinness (belfasttelegraph.co.uk)
- Jean McConville’s son beaten up by the IRA to silence him day after she was ‘disappeared’ (News Letter)