SUPERGRASS TRIAL, SBORSATI QUASI SEI MILIONI DI STERLINE
Senza tenere conto dei costi dell’assistenza legale – notoriamente i più salati – ammonta già a quasi sei milioni la cifra spesa per il Supergrass Trial concluso lo scorso mese
Scemato l’interesse che all’apertura della prima udienza dipingeva il Supergrass Trial come uno dei più importanti processi degli ultimi 25 anni, la sua conclusione è affondata in un mare di perplessità e delusione.
Dodici degli imputati – ex paramilitari dell’UVF accusati dai “supertestimoni” Robert e Ian Stewart di essere coinvolti nella faida con l’UDA che culminò nell’omicidio del suo leader, Tommy English – sono stati sollevati da tutte le accuse; ma dopo le ultime rivelazioni, non è più solo la conclusione giudiziaria a sollevare dubbi irrisolti: adesso, sono soprattutto le cifre da capogiro a preoccupare e a ravvivare le fiamme delle polemiche.
Secondo le informazioni rilasciate al Ministero della Giustizia in una lettera presentata martedì, la PSNI ha speso la cifra estimativa di 4,3 milioni per le indagini e il servizio di sicurezza durante il processo; 520.000 sterline sono state spese dal Public Prosecution Service, 220.000 dai servizi della corte e 700.000 dal Prison Service. Il totale ammonta a quasi sei milioni di sterline ma, una volta aggiunti i costi dell’assistenza legale, potrebbe raggiungere i dieci milioni.
Con queste cifre in mano, il Justice Committee ha adesso richiesto che sia rivista la decisione di portare avanti il caso Supergrass.
“Quello a cui abbiamo assistito in questo processo e in particolare con questi due testimoni è una cattiva reputazione” è l’opinione di Raymond McCartney (Sinn Féin).
Tuttavia, nonostante il “fallimento evidente del processo” sottolineato da Paul Givan (DUP), presidente del Justice Committee, il padre di un ragazzo ucciso dall’UVF ha dichiarato che nella sua opinione “il sistema Supergrass è l’unico che possa portare a dei risultati”.
Dello stesso parere è McCartney: “Il sistema Supergrass non piace a molti, ma sfortunatamente, a causa del terrorismo diffuse in questo paese, è l’unica strada”.
Si attende ora una nuova lettera dal Ministero, che ha promesso di informare il Comitato appena le cifre definitive saranno disponibili.