UCCISO DALL’ESERCITO E NESSUNA CONDANNA. LA SORELLA CHIEDE UNA NUOVA INCHIESTA

Michael Patrick Neill aveva solo sedici anni quando la vita gli fu stroncata da tre pallottole sparate da un soldato britannico a North Belfast. Ora la sorella pretende una nuova inchiesta
Sono passati quarantadue anni, ma Mary Griffen non si arrende: il membro dell’esercito che ha sparato tre volte al fratello sedicenne il 24 ottobre 1977 non ha mai nemmeno rilasciato una deposizione, “perciò non poteva essere interrogato”, spiega l’avvocato della sorella.
Michael Neill stava tentando di scappare da una pattuglia. Inizialmente il RUC tentò di farlo passare per un membro di una banda di giovani che aveva fermato e dato fuoco a un pullman in Cliftonville Road, ma la famiglia ha sempre negato: Michael, dicono, stava rientrando a casa dopo essere andato a trovare degli amici nell’area di Bone.
Un’inchiesta sulla sua morte, l’anno successivo, si concluse con un “verdetto aperto”.
Nel 2016, a riportare i riflettori sul caso fu un post su Facebook di un uomo che dichiarava di aver fatto parte della pattuglia incaricata di scortare i pullman in Cliftonville Road visto l’alto numero di dirottamenti. Nel post, dichiarava di aver finto di rispondere ad una chiamata di emergenza ed era sceso dal pullman non visto, mentre una pattuglia delle operazioni speciali attendeva in una casa abbandonata.
L’inchiesta originaria non fa nemmeno menzione di una pattuglia sotto copertura.
Pádraig Ó Muirigh della Ó Muirigh Solicitors ha dichiarato: “L’inchiesta originale si basava su indagini deficitarie, il che ha fatto sì che non si riuscì a giungere a stabilire come sia morto Micheal Neill”.
“Molti testimoni oculari non furono interrogati. Questa è una falla che può essere rimediata solo da una nuova inchiesta, che avrebbe accesso a nuove prove, come il post su Facebook e la deposizione di un testimone che afferma che i soldati stavano aspettando per sparare a Michael Neill”, ha aggiunto l’avvocato.
Fonte: Belfast Media Group