SVELATI DOCUMENTI CONFIDENZIALI: NEL 1994 PRONTA UN’AMNISTIA PER LE ARMI DELL’IRA

A due mesi dall’inizio del cessate il fuoco del 1994, Downing Street considerò la possibilità di concedere un’amnistia all’IRA perché intraprendesse un processo di disarmo “senza che venissero poste domande”. Lo rivelano i documenti appena rilasciati dagli Archivi di Stato

Durante un importante discorso, John Major annunciò che, se l’IRA avesse mantenuto il cessate il fuoco, il governo britannico era pronto a intavolare i primi colloqui esplorativi con lo Sinn Féin, e ad annullare gli ordini secondo cui Gerry Adams e Martin McGuinness non potevano mettere piede in Gran Bretagna.

Ma i documenti appena rilasciati dagli Archivi di Stato – in quanto sono trascorsi vent’anni – rivelano che inizialmente il governo britannico si era preparato ad un annuncio ancora più importante.

Infatti, si è ora scoperto che quattro giorni prima del discorso il segretario privato di John Major, Roderic Lyne, inviò un messaggio segreto al segretario privato del Segretario di Stato nordirlandese.

Insieme al messaggio, una bozza del discorso con varie proposte in esso incluse, su cui si chiedeva l’opinione a diverse personalità imponenti del Northern Ireland Office (NIO).

Il testo proposto includeva questa sezione:

“Quindi ho un secondo annuncio che, come l’annullamento degli ordini restrittivi per Gerry Adams e altri, aiuterà a preparare il terreno per i colloqui esplorativi, in cui, come ho detto, dovremo trovarci d’accordo su come tenere armi ed esplosivi fuori dalla politica.

“È una questione che discuteremo sia con i Repubblicani che con i Lealisti, visto che la legge è uguale per tutti.

“Ma il processo può iniziare ancora prima dei colloqui. Dal [1? novembre] dichiareremo un’amnistia per coloro che sono in possesso di armi ed esplosivi illegali. Faremo in modo che le armi possano essere consegnate in punti di raccolta decisi precedentemente, così che chi le possedeva possa dimostrare la propria volontà ad impegnarsi nel futuro pacifico dell’Irlanda del Nord.

“L’amnistia assicurerà l’anonimato di chi consegnerà le armi, ma non si estenderà ai crimini commessi”.

Lyne chiedeva al NIO se un simile annuncio sarebbe stato possibile, e cosa bisognasse fare in preparazione ad esso.

Tuttavia, in un messaggio del 18 ottobre inviato al segretario privato del Segretario di Stato da John Steele, del NIO, e classificato come “segreto”, si legge che “è troppo presto per prendere una decisione su quando potrebbe essere ora di parlare di un’amnistia”

“Ci sono inoltre numerosi problemi pratici da risolvere”, continua il documento, procedendo ad elencarli: “quale sia lo scopo di una qualunque amnistia, come si possa assicurare al meglio la cooperazione degli irlandesi, e i dettagli di  un accordo sul disarmo. Per tutte queste ragioni, io ritengo che il n. 10 debba mettere qualunque riferimento ad un’amnistia nel discorso”, si conclude il messaggio.

Il file contiene anche un altro promemoria confidenziale, questa volta di un incontro fra il Primo Ministro e Jim Molyneaux, leader dell’UUP, in cui si legge che la questione delle armi era stata oggetto di discussione, e che Molyneaux si era chiesto se si potesse lasciare l’onere di gestire il disarmo dell’IRA al Taoiseach e alla Repubblica d’Irlanda. Inoltre, aveva suggerito di intavolare un dialogo con i paramilitari lealisti.

Alla fine, Major non incluse alcun riferimento ad un’amnistia per le armi nel suo discorso, dichiarando invece che con lo Sinn Féin si sarebbe dovuto discutere di come rimuovere le armi dalla vita quotidiana in Nord Irlanda, e l’IRA iniziò il processo di disarmo un decennio dopo.

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