Dieci anni fa, il 28 luglio 2005, una svolta decisiva nel conflitto in Irlanda del Nord. L’Irish Republican Army (Esercito repubblicano irlandese, in sigla Ira) cessa ogni attività militare e avvia lo smantellamento del suo arsenale. Si tratta di un passo decisivo nella pacificazionetra nazionalisti repubblicani cattolici, di cui l’Ira rappresenta la fazione armata, e unionisti protestanti fedeli alla corona britannica. Ciò rende possibile la formazione a Belfast, nel 2007, di un governo regionale presieduto dal leader degli unionisti oltranzisti, reverendo Ian Paisley, il cui vice diventa Martin McGuinness, ex dirigente dell’Ira. I nemici giurati di un tempo collaborano secondo una formula di compromesso che regge ancora oggi, nonostante le tensioni tra comunità diverse. È lo sbocco di un conflitto durato secoli, con un enorme spargimento di sangue, la cui origine risale al dominio inglese sull’Irlanda.