STRAGE DI BALLYMURPHY: IL CORONER CHIEDE REVISIONE DELLE PROVE

Il Coroner ha richiesto che le prove ad oggi disponibili legate alla strage di Ballymurphy siano revisionate

Dopo l’ennesimo rifiuto di aprire un’inchiesta indipendente da parte del Segretario di Stato, Theresa Villiers (in aprile), una possibile svolta nell’instancabile ricerca della verità delle famiglie di Ballymurphy.

Oggi, l’ufficio del Coroner ha richiesto al patologo di Stato di revisionare le prove, e ad un avvocato del Ministero della Difesa di accertarsi della reperibilità o meno delle armi utilizzate nelle sparatorie.

Undici persone persero la vita sotto il fuoco dell’Esercito britannico nell’agosto 1971 a Ballymurphy (West Belfast).

Le sparatorie, nell’arco di tre giorni, furono parte della tragica Operation Demetrius, che prevedeva l’internamento per i “sospetti paramilitari”.

Ad essere prese di mira dal Reggimento Paracadutisti furono infatti manifestazioni per i diritti civili contro l’internamento.

Da allora, l’Esercito ha sempre sostenuto che i soldati avessero “risposto al fuoco dei paramilitari”, e non aperto il fuoco su una folla di civili; le famiglie delle vittime chiedono da ormai più di quarant’anni che sia fatta luce sui reali avvenimenti di quei giorni.

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