25 ANNI DALL’OMICIDIO DI JOSEPH McILWAINE, UDR: PARLA LA SORELLA

Cerimonia di commemorazione al golf club di Aberdelghy per Joseph McIlwaine, rimasto vittima di tre cecchini dell’IRA a Lisburn  mentre era in pausa con altri operai

Per Janet Junter, la madre e il padre non hanno mai accettato la morte di Joseph e la consapevolezza che finiranno la loro vita senza aver visto gli assassini incriminati: “Mia madre credeva di poter avere la fortuna di avere un figlio che si prendesse cura di lei da anziana, ma le è stato strappato. Quella donna ha sofferto e non lo supererà mai”.

Il processo di pace? “Accolto con favore”, dichiara la sorella, “ero felice che nessun altro sarebbe morto, a Diio piacendo, ma i terroristi di tutte le fazioni possono farla franca, e questa è stata una pillola amara da digerire”, continua. “Una sentenza anche breve sarebbe meglio di nulla, e non ho ancora accettato che non avverrà”.

Sposata e con tre figli, Janet è rimasta alla guida del FACT (Families Achieving Change Together), gruppo inter-comunitario che l’ha aiutata “ad affrontare il trauma” nella consapevolezza di essere di conforto per altri.

Domenica, alla cerimonia di commemorazione, ha parlato anche Norman Davidson, chief executive del Lisburn City Council: “Siamo orgogliosi di ricordare Joseph come uno dei nostri lavoratori, così tragicamente ucciso. Ciò che è successo a Joseph non è stato dimenticato, e siamo fieri di aver partecipato a questa cerimonia di ricordo con la famiglia”.

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