CASO FINUCANE. CAMERON RIBADISCE IL SUO “NO” ALL’INCHIESTA

Incontro al n. 10 di Downing Street, tra il Primo Ministro britannico David Cameron e il Taoiseach Enda Kenny con all’ordine del giorno, il miglioramento dei rapporti tra Gran Bretagna e Irlanda. Punto di discaccordo, un’inchiesta indipendente sull’omicidio di Pat Finucane

David Cameron non cede, nonostante la ferma posizione del Taoiseach Enda Kenny, sostenitore della famiglia Finucane nella richiesta di un’indagine in stile “Bloody Sunday” per dimostrare la collusione di servizi segreti britannici e paramilitari lealisti nell’assassinio dell’avvocato “dei diritti civili”, Pat Finucane.
“Non è la natura del riesame che conta – ciò che conta è arrivare alla verità”, controbatte Cameron aggiungendo: “Io non credo che sia necessario affrontare una lunga inchiesta giudiziale, con tutti i problemi, costi e spese e tempo che che richiederebbe”, ed mette sul tavolo delle trattative la possibilità di benificiare di 18 mesi per un rapporto volto a far luce sulle circostanze dell’omicidio, senza però che la famiglia possa parteciparvi.
“Su questo punto ho una differenza di opinione con il Primo Ministro”, fa sapere Enda Kenny, che promette di rimanere a fianco dei familiari di Pat Finucane.
Tornando brevemente ai rapporti tra Gran Bretagna e Irlanda, è stato rilevato un netto miglioramento a partire dalla visita di Regina Elisabetta II nel 2011 e David Cameron, da parte sua, ha espresso un “sostegno permanente e assoluto” all’Accordo del Venerdì Santo.
“Siamo determinati a non girare i tacchi in questo momento, ma in realtà rimboccarci le maniche e rendere il rapporto ancora più significativo.”

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