RSF DENUNCIA: “NOSTRO TESORIERE ARRESTATO PERCHÉ PARLAVA IRLANDESE”

Diarmuid Mac Dubhghlais, tesoriere nazionale del Republican Sinn Féin, è stato arrestato giovedì a Derry, e inciminato “per aver risposto in irlandese alla PSNI”: lo denuncia il partito
“L’accusa si basa solamente sul fatto che Mac Dubhghlais abbia esercitato il suo diritto di rispondere alle domande nella sua lingua madre”, ha dichiarato Des Dalton. “È un’ulteriore dimostrazione che nelle Sei Contee parlare irlandese è ancora un reato. La natura del potere britannico nel nord dell’Irlanda non è mai cambiata”, ha aggiunto.
“Bel risultato, visto che lo Stormont Agreement si ripropone di rispettare pienamente e in uguaglianza i diritti civili, politici, sociali e culturali.
“Un’azione del genere mette a nudo la retorica di cui è impregnato”, ha continuato. “Lo Stato delle Sei Contee è un’entità normale e non democratica il cui atteggiamento verso la popolazione nazionalista è quello di un colonizzatore. Per questo i segni più evidenti dell’identità irlandese, come la lingua, sono visti come una minaccia.
“Da uno stato coloniale la cui intenzione è sradicare ogni frammento della nazionalità, della cultura e della storia irlandese non ci si potrebbe aspettare altro che un processo di criminalizzazione ai danni di chi parla irlandese”, ha concluso, citando una celebre frase di Pádraig Mac Piarais (Patrick Pearse): “Tir gan teanga, tir gan anam.” [Un paese senza lingua è un paese che senza anima, NdT].