FALLITO IL TENTATIVO DI BRENDAN CONWAY DI ‘IMBAVAGLIARE’ IL SUNDAY WORLD

Il repubblicano non è riuscita nel tentativo legale vietare al Sunday World di denunciare i suoi presunti coinvolgimenti in omicidi e legami il terrorismo dissidente repubblicano

La sentenza pronunciata dalla High Court, è stato un importante avallo della libertà di stampa.

“E’ nell’interesse pubblico che il giornalismo investigativo non venga ostacolato nel momento in cui sta pubblicando informazioni legittime riguardanti gravi attività criminali”, ha dichiarato il giudice Gillen.

Conway, 39enne originario di North Belfast, ha sostenuto di essere stato diffamato e molestato da una serie di articoli sensazionalistici e falsi. Tra le accuse a lui indirizzate:

  • Essere un boss della Real IRA che alla testa di una banda di sequestratori
  • Essere responsabile dell’omicidio dello spacciatore Kevin Kearney, avvenuto a Belfast lo scorso ottobre
  • Essere un agente del Special Branch che ha fornito ai dissidenti auto “contaminate” da cimici

Conway riconosce di essere un repubblicano e di aver preso parte ad una protesta contro le condizioni carcerarie subite da Colin Duffy e altri detenuti di Lurgan, ma nega tutte le affermazioni del giornale, sostenendo che la sua vita è stata messa in pericolo.

Con il procedimento per diffamazione, Conway era alla ricerca di un provvedimento cautelare che frenasse qualsiasi ulteriore pubblicazione riguardante le sue presunte attività.

Ma il Sunday World ha difeso il proprio operato insistendo sul fatto che a Conway avrebbe dovuto essere negato un tale provvedimento, a causa della sua presunta collaborazione con i repubblicani.

Il giornale, sostenuto dai “colleghi” BBC , UTV e Belfast Telegraph, ha sottolineato tramite gli avvocati che imporre un divieto di segnalazione delle presunte attività di Conway, avrebbe avuto un effetto raggelante sui tentativi di esporre un sottobosco di droga e omicidio.

Nella sua sentenza il giudice Gillen ha respinto tutti i motivi sui quali è stata basata l’ingiunzione – comprese le molestie, il diritto alla privacy e calunnia –  riconoscendo che il Sunday World ha agito nei confronti di Conway “con tutto il fervore accusatorio di inflessibile e spietato giornalismo investigativo”. Ma secondo il giudice l’intensità dell’inchiesta è spesso la linfa vitale del diritto alla libertà di espressione.

Jim McDowell, redattore per il Nord del Sunday World,  ha descritto l’udienza alla quale ha presenziato come un grande giorno per la libertà di stampa.

Ringraziando gli altri media per il loro supporto, McDowell ha aggiunto: “Se questo provvedimento avesse avuto successo avrebbe imbavagliato tutta la stampa”.

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