REPUBBLICANI E LEALISTI A CONFRONTO A SHORT STRAND. 29 POLIZIOTTI FERITI

La violenza è scoppiata a East Belfast al termine di una protesta che aveva raccolto un migliaio di lealisti alla Belfast City Hall. PSNI decimata dai ferimenti

29 i poliziotti feriti nel più violento degli scontri mai scoppiati fino ad ora dall’inizio delle flag protests. Cannoni ad acqua in azione e proiettili di gomma in Castlereagh Street. Auto in fiamme all’altezza dell’incrocio tra Beersbridge Road e Castlereagh Road.

Ed è  ancora una volta scontro tra repubblicani e lealisti a Short Strand, dove non sono state risparmiate nemmeno le abitazioni.

Jim Wilson, attivista della comunità lealisti, scarica le responsabilità sulla PSNI che ha deciso di bloccare l’accesso dei lealisti al Queen’s Bridge, durante il tragitto di ritorno dalla manifestazione tenutasi alla Belfast City Hall.

“Nemmeno quattro ore fa ero seduto con la polizia e li stavo avvertendo di quello che avrebbe potuto accadere”, ha spiegato.

“Ho detto a loro che se non li avessero lasciato passare (i lealisti) avrebbero intrapreso un altro percorso e il problema è che così è successo e la polizia non era preparata.”

Una dura prova da cui la PSNI non è uscita numericamente vincente lasciando sul campo, come già detto, 29 agenti feriti.

“Questa è stata una operazione difficile in cui abbiamo avuto a che fare con un gran numero di persone determinate a causare disordini e violenza. I miei colleghi hanno tenuto la situazione sotto controllo con eccezionale coraggio e professionalità”, ha dichiarato un fiero Matt Baggott, Chief Constable del Police Service of Northern Ireland.

“So che la stragrande maggioranza delle persone saranno loro grati per gli sforzi. La polizia continuerà ad impegnarsi con tutti coloro che lavorano per trovare una soluzione a questi problemi”.

Niall Ó Donnaghaile, assessore Sinn Fein, aveva visto l’inevitabile in quanto è accaduto. “Quello che si è permesso stia succedendo è una vergogna e ora come comunità abbiamo a che fare con proteste illegali, antidemocratiche e con persone che semplicemente non possono tollerare il fatto che Short Strand esista come comunità.”

Esponenti politici da Belfast, Dublino e Londra si incontreranno la prossima settimana per discutere delle proteste dopo più di 40 giorni di violenze, gravi disagi al traffico, all’economia e all’immagine delle regione. Il primo ministro Peter Robinson e il suo vice Martin McGuinness si uniranno a Theresa Villiers – Segretario di stato per l’Irlanda del Nord – e Tanaiste irlandese, Eamon Gilmore.

Immagini tratte da UTV

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