SINN FÉIN ARD FHEIS. McGUINNESS OFFRE UN INCONTRO AI DISSIDENTI
“C’è spazio per le voci di coloro che si oppongono alla strategia dello Sinn Féin: mi offro di incontrarli e parlare con loro”. Il fine? “Mandare loro il messaggio che la guerra è finita”
Nel secondo giorno dell’Ard Fheis dello Sinn Féin a Killarney, Martin McGuinness si rivolge direttamente ai dissidenti repubblicani: “Fatevi avanti e spiegate cosa sperate di ottenere illudendo voi stessi e gli ingenui che le vostre azioni raggiungeranno uno scopo che altro non è se non un futile e patetico tentativo di riportare indietro le lancette dell’orologio”.
Un passato di guerra in cui, ricorda, “non c’è nulla di romantico”: “Ero parte del conflitto, ero lì nei giorni tragici e difficoltosi che abbiamo incontrato nel nostro passato, e lasciate che vi dica che nella guerra non c’è nulla di romantico. È stato duro, doloroso e traumatizzante, e non vorrei mai che i bambini che oggi vivono in pace in Irlanda dovessero essere costretti a passare attraverso il conflitto, il dolore e la sofferenza in cui noi abbiamo vissuto”.
In un diretto appello ai dissidenti repubblicani perché “pongano fine ai deplorevoli e non voluti attacchi”, aggiunge: “Recentemente, altri a Derry hanno iniziato una campagna di sparatorie e pestaggi contro giovani vulnerabili. Più di trent’anni fa parlai contro tali attacchi e lo faccio di nuovo oggi. Non voglio mai più dover partecipare ad un altro funerale di un agente di polizia o di un qualunque altro membro della nostra società che abbia perso la vita a causa della violenza, perciò mi appello a voi perché accettiate il dialogo, ma aggiungendo che il processo di costruzione di un nuovo futuro continuerà con o senza di voi: è la vostra ultima chiamata”.
La questione economica è stata invece argomento del discorso del presidente del partito, Gerry Adams, che ha riconfermato la strategia d’opposizione dello Sinn Féin al trattato fiscale imposto dall’Europa che dovrà essere votato giovedì: “Il governo irlandese è in disaccordo con il resto dell’Europa su questa questione”, ha commentato.
Proseguendo, si è poi rivolto – riprendendo il discorso di apertura tenuto ieri da McGuinness – agli Unionisti, con la volontà di dimostrare che “un’Irlanda unita è anche nel loro interesse”.
“Non ha senso che un’isola di queste dimensioni e con una popolazione di sei milioni di persone sia divisa in due stati, due apparati burocratici, due ordini di ministeri e di agenzie in competizione per gli investimenti interni. Armonizzare il nostro sistema porterà ad un risparmio e all’efficienza, e creerà opportunità di lavoro”, ha aggiunto, concludendo: “Una nuova, concorde Irlanda unita emergerà naturalmente da un genuino processo di riconciliazione nazionale”.
Le parole sono buone. Adesso speriamo seguano i fatti.
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