OMICIDIO STEPHEN CARROLL, ERGASTOLO PER McCONVILLE E WOOTTON
Giunta poche ore fa la sentenza emessa dalla Diplock Court guidata dal giudice Paul Girvan: ergastolo per Brendan McConville, ex consigliere Sinn Féin, e il ventenne John Paul Wootton, giudicati colpevoli dell’omicidio dell’agente Stephen Carroll nel 2009
Stephen Carroll, primo agente della PSNI ad essere ucciso dai dissidenti repubblicani, morì il 9 marzo 2009 – appena quarantott’ore dopo l’attentato di Massereene – in un agguato in seguito rivendicato dalla Continuity IRA.
Durato nove settimane, il processo senza giuria contro Brendan McConville (di Tullygally, Craigavon) e John Paul Wootton (di Collingdale, Lurgan) si è concluso poche ore fa: entrambi giudicati colpevoli di omicidio e possesso di arma da fuoco (un AK47) e munizioni, e condannati all’ergastolo, attendono ora di conoscere i termini minimi della sentenza.
“Hanno scelto di non dichiarare nulla in relazione ad un caso che gridava per avere una spiegazione. Se avessero avuto prove della loro innocenza, sarebbero stati in grado di presentarle davanti alla corte, ma hanno scelto di non farlo”. Sono le parole di Paul Girvan appena dopo aver pronunciato la sentenza di condanna. McConville e Wootton hanno sempre ribadito di essere innocenti, rifiutando però di deporre in prima persona.
“La presenza di McConville nel luogo della sparatoria, il suo incontro con Wootton quella notte, la presenza di Wootton e della sua auto a Drumbeg in tutti i momenti significativi, la presenza della giacca di McConville nel bagagliaio dell’auto di Wootton, il residuo di polvere da sparo nell’auto, i dati dai computer, le fotografie di Wootton in uniforme ad eventi paramilitari, i suoi tentativi di ottenere l’indirizzo di un agente di polizia”: questo il riassunto delle prove fornito dal giudice. “Tutto si combina per condurre alla conclusione che entrambi fossero attivamente coinvolti nel piano dell’omicidio”.
John Paul Wootton, che allora era appena diciassettenne, è stato anche accusato di aver tentato di ottenere informazioni delicate per scopi terroristici: secondo quello che nel processo è indicato come “testimone E”, provò ad ottenere l’indirizzo di un agente della polizia la cui figlia era fidanzata con un suo amico, e all’obiezione del “testimone E” che quell’uomo non meritasse di essere ucciso solo per essere un poliziotto avrebbe risposto che “uno sbirro è uno sbirro”. Coinvolto in attività paramilitari repubblicane, Wootton ha preso parte alla no-wash protest in corso a Maghaberry così come Brendan McConville: entrambi erano stati arrestati e internati in custodia cautelare.
Durante il processo, la madre di Wootton, 39 anni, si è dichiarata colpevole di aver ostacolato le indagini della polizia.
Kate Carroll, vedova dell’agente ucciso, era presente in tribunale al momento della sentenza insieme al figlio Shane: fuori, appena dopo la conclusione del processo, l’abbraccio con lui e con i colleghi del marito che hanno investigato sull’omicidio, e che Matt Baggott – capo della PSNI – e Owen Paterson – Segretario di Stato britannico – hanno ringraziato pubblicamente “per il coraggio di farsi avanti”.
“Accolgo con piacere questo verdetto, che assicura giustizia alla famiglia Carroll e una sentenza di condanna per quest’omicidio vile e insensato” ha dichiarato Paterson, mentre il Public Prosecution Service si augura che “il verdetto possa aver procurato un qualche conforto alla vedova Carroll”, lodandone “il coraggio, la dignità e la determinazione”.