REPUBBLICANO IN VIAGGIO DI NOZZE, BRACCATO DAI SERVIZI DI SICUREZZA

Servizi di sicurezza spagnolo/britannici ha bloccato un repubblicano di Derry al suo arrivo all’aeroporto di Alicante, dove si era recato in luna di miele insieme alla moglie
La coppia di giovani sposi, che ha preteso l’anonimato, ha raccontato al Derry Journal come 5 giorni di luna di miele si siano trasformati in un incubo dal loro arrivo all’aeroporto di Alicante.
E’ il marito ad iniziare a descrivere nei dettagli l’accaduto.
“Questa doveva essere la seconda parte della nostra luna di miele. Non abbiam avuto alcun problema a Belfast e siamo arrivati ad Alicante. Mi sono avvicinato al punto di controllo passaporti e appena ho consegnato il mio sono stato circondato dalla polizia spagnola”.
“Mi hanno chiesto di andare con loro e dicendomi che avrei dovuto cooperare con loro o sarei stato arrestato.”
La moglie, “A questo punto due donne della polizia sono rimaste con me e una di loro mi ha detto che si trattava di una routine e che mio marito sarebbe tornato in dieci minuti.”
Prosegue il marito, “Sono stato portato in una stanza e due dei poliziotti spagnoli sono rimasti sulla porta. C’era un uomo seduto ad una scrivania e insieme a lui altri due”.
“Il mio primo pensiero fu che questi altri due si trovavano nella stessa mia situazione, ma quando mi sono seduto uno di loro ha cominciato a parlare”.
“Ha detto di chiamarsi Phil e parlava con un accento locale. Ha ammesso di essere dei servizi di sicurezza. L’altro ragazzo aveva l’accento di Belfast e l’uomo alla reception era inglese. ”
“L’uomo che si chiamava Phil ha cominciato a parlare iniziando a raccontare i dettagli della mia vita”.
“Sapeva tutto di me. Del fatto che sono un repubblicano. Ha parlato di cose del mio passato,di persone che conoscevo, persone con cui ho avuto a che fare. Sapeva che era stato in Italia dopo il nostro matrimonio, ma mi ha detto che in quell’occasione avevano preferito non avvicinarmi”.
“Ha continuato a parlare di come avremmo potuto lavorare insieme, come avremmo potuto essere amici e come avremmo potuto salvare delle vite insieme. Mi ha detto che stava offrendo sicurezza a me e alla mia famiglia”.
“Una cosa che ho notato è stato il suo continuo uso della parola ‘respingere’, per tutto il tempo. Continuava a ripetere ‘non mi respingere’.”
“Alla fine mi ha detto di non raccontar nulla a mia moglie e che mi avrebbe dato un numero a cui telefonare il giorno successivo e che avremmo potuto incontraci all’interno di un supermercato del luogo. Mi ha detto anche che avrebbero potuto rendermi la vita difficile. ”
Il numero di telefono era stato posto all’interno del suo passaporto, ma l’uomo lo lasciato cadere a terra riprendendo in mano il documento.
La moglie riprende la parola. “Eravamo ospiti presso un amico e c’era qualcuno ad incontraci così ci siamo diretti al parcheggio e ci hanno seguito fuori”.
“Ci hanno seguito quando siamo partiti in auto e il viaggio è durato circa 40 minuti. Ci hanno pedinato per tutto il tragitto, lampeggiando con i fanali di tanto in tanto per farci sapere che erano lì”.
“Quando siamo arrivati c’era un cancello e quindi non sono potuti entrare, ma hanno aspettato fuori e quando siamo usciti ci hanno seguito nuovamente fino ad un bar”.
“Ero terrorizzata, è stato un totale incubo”, ha aggiunto lei.
“Il giorno dopo siamo rimasti nella casa e questo tizio ha passato tutto il tempo a camminare avanti e indietro sul marciapiede di fronte. A loro non importava che noi li vedessimo”.
“Quella sera siamo usciti a cena rimanendo fuori per un’ora; quando siamo tornati a casa ci siamo accorti che era riuscito a entrare e aveva lasciato il numero di telefono sopra la serratura”.
“Per me era stato troppo, volevo solo tornare a casa”.
“Il giorno dopo abbiamo alloggiato nella villa e questo tizio ha passato tutto il tempo a camminare su e giù sul marciapiede davanti alla casa. A loro non importava essere visti”.
I neo sposi hanno deciso quindi di anticipare il ritorno a lunedì anzichè giovedì. E chi hanno trovato a salire sullo stesso loro volo? Phil e la sua compagna. “Sono quasi morti vedendoci camminare verso il gate”.
Ciaran Shield, avvocato della coppia, ha dichiarato che si è trattato del terzo caso di sua conoscenza in cui repubblicani sono stati avvincinati dai servizi di sicurezza all’estero. “Sembra che ci sia un modello emergente che prevede che la persone vengano avvicinate al di fuori del loro ambiente normale e potrebbero quindi risultare più vulnerabili”.
La coppia presenterà reclamo all’Investigatory Powers Tribunal, che rappresenta l’unica chance per ricorrere contro le pesanti intimidazioni di cui è stata vittima.