LE RAGIONI DELLA VISITA DELLA REGINA A CROKE PARK. BLOODY SUNDAY 1920

Articolo a firma di Conor Macauley, tratto da BBC in cui si spiegano il perchè la visita di Elisabetta II a Croke Park rivesta questa enorme importanza
a cura di Doris Ercolani
All’ombra di Slievenamon, una montagna celebrata in molte canzoni popolari irlandesi, si trova un piccolo posto irrilevante. Grangemockler, sulla strada tra Kilkenny e Clonmel, ha un negozio, un pub e poco altro che possa incoraggiare un automobilista di passaggio a fermarsi. Ma nel cimitero della chiesa di S. Maria c’è il corpo di un uomo venerato dalla Gaelic Athletic Association (GAA). La tomba di un uomo morto per mano dei soldati britannici e dei poliziotti irlandesi a Croke Park, più di 90 anni fa; quest’uomo è oggi parte del folklore dell’ organizzazione, ed è questo il motivo più importante per cui la visita della regina alla sede del GAA ha suscitato tanto interesse. Mick Hogan è stato un calciatore di Tipperary. Era una delle 14 persone che furono uccise nello stadio quando le truppe inglesi, i Black and Tans, i membri della Royal Irish Constabulary e la polizia metropolitana di Dublino, circondarono Croke Park e spararono contro le persone che assistevano alla partita; era domenica 21 novembre del 1920.
La Bloody Sunday
E ‘stata la Domenica di sangue “originale”. Un momento chiave nella guerra d’indipendenza irlandese. E stato un episodio brutale in una giornata che era già stata violenta. In precedenza, le squadre dell’ IRA sotto il controllo del leader dell’organizzazione Michael Collins, avevano bussato a molte porte di Dublino e avevano ucciso 14 persone, di cui 12 uomini, considerati da Collins la spina dorsale del sistema di intelligence britannica nella città. La polizia e l’esercito hanno dichiarato che l’intenzione quel pomeriggio era di entrare a Croke Park per trattenere e perquisire tutti i fans presenti alla partita Dublino-Tipperary, che in realtà era una raccolta fondi per i prigionieri repubblicani. I soldati hanno dichiarato di essere stati attaccati per primi, ma gli storici sostengono che siano poche le prove a sostegno di quest’accusa. Dopo 90 secondi di fuoco, morirono 13 persone, fucilate o schiacciate, e 80 rimasero ferite, una di loro morì più tardi. Mick Hogan, 24 anni, fu l’unico tra i giocatori a morire. Fu del lunedì prima la natoizia dell’uccisione della madre nella sua casa nella contea di Tipperary. Il nipote di Michael Hogan, ha detto: “Mio padre aveva solo 14 quando suo fratello fu ucciso. Papà non ne parlava molto, suppongo che non ricordasse suo fratello troppo bene, era solo un bambino quando morì. All’ epoca fu una tragedia per la famiglia, mio zio si sentiva perso a casa sua.. La Bloody Sunday ha spezzato il cuore a tutti noi, ma siamo certi che se non fosse stato ucciso lui, sarebbe morto qualcun altro.”
Gaelic Athletic Association
L’Hogan Stand, dal nome del calciatore ucciso, è una componente fondamentale degli 80.000 posti di Croke Park, ristrutturato nel 1990 per un costo di 260 milioni di euro. È lo stand in cui siedono le personalità , è il luogo in cui sono assegnate le coppe, ed è considerato da molti fans il miglior posto per guardare le partite giocate in casa. La GAA è un’organizzazione sportiva e culturale, ma le sue radici si trovano nel “risorgimento” nazionalista e negli sconvolgimenti politici della fine del 19 ° secolo. Il Dott. Paul Rouse è un docente di storia particolarmente interessato all’associazione. “E ‘stato il decennio della lotta per la terra e la libertà, quando i nazionalisti irlandesi stavano spingendo per la Home Rule, e il Paese era lacerato dalla guerra d’ Indipendenza. Il GAA va visto nel contesto del 1880, quando si sviluppatò l’organizzazione che è poi diventata più di una semplice associazione sportiva. La sua nascita ha significato anche l’affermazione del nazionalismo irlandese e dell’ identità nazionale”. La GAA è cambiata molto negli ultimi anni. E’ stato revocato il divieto ai membri delle forze di sicurezza di essere membri dell’associazione, ed è stato cambiato il regolamento per permettere l’apertura di Croke Park al calcio e al rugby. Nel 2007, si è assistito ad un momento toccante, quando God Save the Queen ha risuonato intorno allo stadio prima di un match internazionale di rugby tra Inghilterra e Irlanda.
Un passo avanti
Tornando a Grangemockler i bambini della parrocchia stanno tenendo l’allenamento serale del GAA. A sorvegliarli sono i funzionari dell’ associazione, uomini come il presidente Johnston Lyons o Mick Pender. Questi ultimi, esprimendo la loro opinione sulla visita Reale a Croke Park, hanno ammesso che alcune delle persone anziane dalla città natale di Mick Hogan non ne sono contente, ma l’opinione più diffusa soprattutto tra i giovani, è che il monarca vada accolto pacificamente. “Questa visita avrebbe potuto essere facilmente evitata. La regina poteva andare a una mostra canina, o a qualunque cosa di meno controverso, ma ha affrontato i suoi doveri di protocollo diplomatico a testa alta ” ha detto Mick Pender. “Penso che sia una buona cosa, indica la direzione verso cui ci stiamo muovendo. Abbiamo già abbastanza guai in altre zone del Paese, non abbiamo bisogno di complicare le cose facendo di queste questioni, un affare di Stato”. “Mick Hogan è ricordato con grande rispetto da queste parti “ha detto Johnston Lyons. “Mio padre mi raccontava spesso di Mick, e di quello che è successo. Mi descriveva il funerale o il modo in cui lo avevano accolto giù dal treno. I racconti sono vividi nella comunità, penso che sarà ricordato per sempre. In ogni caso, penso che la visita reale sia un passo avanti, penso che sia ora di lasciare il passato al passato, e cominciare ad andare avanti.” Ma forse il nipote di Mick Hogan ha espresso meglio questo pensiero: “Nel 2007 mi sono opposto all’esecuzione di God Save the Queen, ma ora sono tranquillo riguardo la visita di regina Elisabetta II nel luogo dove fu ucciso mio zio. Trovo che nella situazione in cui ci troviamo sia naturale accogliere la regina in Irlanda e non ho alcuna obiezione riguardo la sua visita a Croke Park. Dobbiamo andare avanti. La Bloody Sunday risale a 90 anni fa.”