FLAG PROTESTS. FRAZER: “LA PSNI AVEVA UN ACCORDO CON I LEALISTI”

Secondo quanto affermato dal team legale di Willie Frazer, la PSNI sarebbe scesa ad un compromesso con i lealisti
“La manifestazione avrebbe potuto tenersi se i lealisti avessero assicurato che non ci sarebbero state violenze”: è questo quanto ha dichiarato l’avvocato di Willie Frazer nel corso del processo che vede l’attivista lealista accusato di aver preso parte ad una manifestazione illegale (una delle violente flag protests dello scorso inverno) e averne incoraggiato la degenerazione in violenza.
A supporto di quanto sostenuto, il team legale ha richiesto di poter prendere visione di tutta la documentazione legata ai due incontri tra la PSNI e i lealisti che si ritiene sarebbero avvenuti, e di poter conoscere l’identità dei partecipanti.
Tuttavia, l’accusa ha ribattuto che di quegli incontri non si è tenuta traccia scritta, e che non esistono nemmeno registrazioni.
I nomi delle persone presenti ai due incontri sono per ora tenuti segreti per ragioni di protezione dei dati.
Sembra, secondo quanto dichiarato davanti alla corte dal suo avvocato, che Frazer fosse venuto a conoscenza “tramite voci che circolavano” degli incontri tra la PSNI e i rappresentanti lealisti di East Belfast.
“In cambio del permesso di manifestare, i lealisti avevano assicurato che non ci sarebbe stata violenza”, ha spiegato, illustrando i termini del presunto accordo.
Tuttavia, secondo la polizia non esiste traccia materiale di quegli incontri: Fiona Bagnall, giudice del caso, ha perciò aggiornato l’udienza a due settimane, per pemettere all’accusa di condurre ulteriori ricerche.
“Se le dichiarazioni della polizia si rivelassero incoerenti, la questione potrà essere dibattuta nel corso del processo”, ha aggiunto.